“Gli indie rockers dicono che suoniamo punk. I punk rockers ci sospettano di essere una band indie.”
Allora cosa fanno i Divers, al loro esordio questa primavera su album full length? La risposta è chiara e diretta come solo il rock’n’roll sa esserlo : fanno ottima roba. Musica che sembra di avere già sentito e che però vuoi sentire ancora. E ancora. E ancora. Variando tra echi (e giri di basso) a tratti quasi Dischord record (ma sempre sul versante più melodico della produzione questa leggendaria etichetta) e esplosioni più pop, i Divers promettono energia, onestà e melodie, mantenendo ogni singola promessa.
L’inizio è uno scoppio di salute rock : Stateline è come entrare in casa di un vecchio amico e trovare la tavola imbandita : offre un benvenuto quasi antologico nella sua ricchezza e generosità rock (sbaglio o si sentono echi del boss Sprignsteen ?), la voce di Harrison Rapp passa da roca a entusiasta, da acuta a carismatica e il gruppo mostra una varietà ritmica e melodica da veterani indie (o punk); Getaway calma il gioco e sembra anticipare un disco di ballate con accenni dark ; neanche due minuti dopo, Blood Song, forse la canzone migliore, fa capire che i Divers sono un gruppo vero, classico eppure feroce nel suo essere attuale, dove in fondo l’energia è la cosa principale e tutto il resto è chiacchiera.
Quando la seconda parte del disco sembra perdere un po’ in freschezza e originalità, spunta Tracks. E tutto prende di nuova forma. Questo è un gran disco, poche scuse.
Ogni volta che la band sembra passare il limite e orientarsi verso melodie complesse, ecco un’esplosione pop punk a riportare tutti con i piedi per terra e ad accelerare il battito cardiaco.
E’ proprio quel continuo viaggiare sul limite di melodia, complessità, rallentamenti pop ed esplosioni punk, che rende il disco difficilmente definibile in una parola e in un genere. In fondo i Divers chiedono solo questo: di non essere chiusi in un cassetto ma di suonare spesso. E se possibile a volume alto. Ah, è pure un concept album, che insegue le avventure di una coppia di rapinatori di banche sulle strade del Nord America. In quel viaggio sconclusionato, pericoloso, allegro, dove emozioni, adrenalina, urli e pianti si confondono, c’è posto per tutti noi.
TRACKLIST
1.Getaway
2.Blood Song
3.Listen, Teller
4.Lacuna
5.Great Escape
6.Breathless
7.Tracks
8.Wild Calling
9.Last Dance
10.Stateline
LINE-UP
Harrison Rapp – guitar and vocals
Seth Rapp – guitar
James Deegan – bass
Colby Hulsey – drums