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Recensione : Donor – Against All

Non vi sono ritornelli, non vi sono melodie, non vi sono speranze, ma solo ripetitività e macchine ovunque, dentro e fuori di noi.

Se cercate musica elettronica da intrattenimento o per accoppiarvi con giovani donne, girate alla larga da questo disco.

Il newyorchese Donor aka Greg Schippert ha fatto un grande disco di techno ansiogena e claustrofobica, immaginando un domani distopico e per nulla benevolo.
Dieci tracce che creano una bolla temporale dove ci ritroviamo in un futuro non meglio definito, e che potrebbe essere tutto, da un caos post atomico, un’invasione aliena, guerre civili, post disastro.
Qualsiasi cosa sia, pulsa e vive.
Molti effetti sono stati raccolti con registrazioni di campo dentro e fuori New York, e danno un grande valore aggiunto al disco.
Non vi sono ritornelli, non vi sono melodie, non vi sono speranze, ma solo ripetitività e macchine ovunque, dentro e fuori di noi.
Sebbene Donor abbia vissuto in Spagna e Giappone, il suo amore per la techno inglese, specialmente la scena industrial di Birmingham, e la vecchia scuola di Detroit rimane immutato e si sente.
Un grande disco per grandi incubi, neanche troppo improbabili.

Tracklist:
1. Hands On
2. Calling
3. Menace Is Mine
4. Station A14
5. Ip Test
6. Counter
7. Us For Them
8. Fault Is Found
9. Own Exile
10. In Your Place

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