I Donovan Wolfington sono una sorpresa. Piacevole. Intensa. Su piu strati.
Sarebbe facile dopo due canzoni e un primo ascolto classificare il loro nuovo album (in uscita il 21 agosto) come un nostalgico suono punk anni ’90. Sbagliato. Prego ripassare per un secondo e terzo ascolto.
Seppure il richiamo a una certa sonorità americana hc et post-punk sia evidente, i Donovan Wolfington si fanno carico di un ambizioso e completo progetto che rispolvera post-punk, hc, metal, il tutto suonato con una freschezza e (apparente) inconsapevolezza molto indie-rock. Interessati da un improvviso cambio di line-up e da una serie di problemi personali appena prima di entrare in studio di registrazione (e durante), i Donovan Wolfington ne escono più forti, più coraggiosi, probabilmente più maturi e sicuramente più consapevoli.
Bad Brains, Quicksand, Death Cab for Cutie, Piebald, Weezer, Brand New, tutti eppure nessuno si ritrovano e si alternano a urlare, suonare, soffrire, festeggiare in Basalis, John Cena, Ollie North, HxC Punk.
Prendere ingredienti conosciuti, preparare una base con un suono diretto e chitarroso, insaporire con storie di vita vera, amore, dolore ed emozioni reali, cuocere a fuoco lento sulla esigente scena musicale di New Orleans, aggiungere batteria e linee di basso mai timide e coinvolgenti, mettere in copertina una foto di una Madonna sfuocata di rosso: il risultato è un ottimo disco, originale, confuso nel modo giusto, da scoprire ascolto dopo ascolto
Tracklist:
1.Ollie North
2.Basalisk
3.Mercurus
4.Hxc Punk
5.Slow Loris
6.Locust
7.Mosquito
8.John Cena
9.Rhonda
10.Solo Cup
11.Hershel Thursday
12.Manchac
13.Sadhead
Line-up:
Neil – guitar and sings
Matt – guitar and sings
Mike – drums
Alex – bass