Con colpevole ritardo, proponiamo questa chiaccherata con la migliore reggae band dello stivale, i Dotvibes!
iyeCiao Dotvibes vi presentate ai nostri lettori ?
I DotVibes sono una giovane formazione piemontese nata fra il 2005 e il 2006.Il nome DotVibes, significa letteralmente ³punto di vibrazione² mutuando dall’inglese sia il punto che la vibrazione. Le influenze musicali in casa DotVibes sono sempre state una componente fondamentale, infatti vanno a sommarsi alla nostra storica passione per il reggae, tutto l’insieme di stimoli che la black muisc a 360° è in grado di offrire, andando dal soul all’hip hop. Crediamo che nel 2011 solo dall’unione di molti generi ed influenze si possa ottenere un prodotto “nuovo”.
iyeIl disco è davvero bello, e si sente che voi siete amanti veri della black music…
A nostro avviso essere amanti di reggae, implica necessariamente la passione per tutta la black music. Il reggae è un crocevia fondamentale perché nasce da generi preesistenti come rhythm & blues, soul (oltre ovviamente a mento e calypso) , ed ha poi generato altri generi sempre interni alla black music, oltre ad avere influenzato con il dub una buona parte dell’estetica che sta dietro al concetto di remix e tutta una serie di generi e sottogeneri ascrivibili alla musica elettronica ( vedi il ” recente ” dub step ). La bellezza intrinseca della black music è a nostro avviso proprio la matrice originale, quel nucleo capace di legare insieme generi e culture musicali diverse.
iyevi faccio un nome a me molto caro e voi ditemi cosa rappresenta per voi Fat Freddy’s Drop… Hai nominato la band che più di tutte le altre ha influenzato questi ultimi anni di attività dei DotVibes. Per noi, è stato folgorante scoprire ed approfondire la capacità con cui questa band neozelandese è in grado di miscelare, ad di una chiara matrice reggae, generi così differenti come il jazz, l’elettronica e il dub, il tutto coronato da una incredibile vocalità new soul. Per noi è stata la dimostrazione vivente che il reggae, come background culturale e musicale, può rivivere in una moltitudine di forme e vesti tali da appassionare il pubblico mondiale e di intrigare anche ascoltatori storicamente distanti dal reggae.
iyeCosa ne pensate della scena reggae attuale, sia italiana che estera. e in special modo europea ?
Per quel che riguarda l’Italia bisogna scindere il discorso in due parti. Come partecipazione c’è da registrare, con grande soddisfazione, il costante aumento di pubblico interessato alle serate reggae ( sia live che sound System ) soprattutto di ragazzi molto giovani, il che fa ben sperare per il futuro. Andando però ad approfondire che tipo di reggae sta prendendo piede, purtroppo bisogna registrare un certo appiattimento ed una certa adesione incondizionata alle uscite musicali ed alle istanze culturali che arrivano al giorno d’oggi dalla Giamaica. In una serata di Sound System, si sentono sempre di più generi ed artisti che hanno veramente poco a che fare con il nucleo culturale da cui è nato il reggae. In Giamaica il reggae si è mischiato alle peggiori istanze dell’hip hop statunitense, creando un sottogenere ( ormai dominante ) come il bashment, che oltre ad essere prodotto in maniera molto superficiale, porta istanze come l’omofobia, il razzismo ( questa volta contro i bianchi ) e l’ostentazione di beni materiali ( oro, pistole e altre scemenze.. ) che non sono a nostro avviso utili ne tanto meno divertenti. A volte i ragazzi ballano su questi pezzi senza neanche capire cosa viene detto dal cantante e la cosa è un po svilente, per un genere come il reggae nato dalla volontà di riscossione di diritti civili e spirituali e come forte affermazione identitaria di una parte del mondo, storicamente soggiogata dalle prepotenze altrui. Valutare l’Europa per noi non è molto semplice, ma credo che un discorso simile riguardi anche gli altri stati. Ovviamente non è un discorso che riguarda incondizionatamente tutta la scena reggae, ma è una tendenza che si riscontra sempre di più.
iyeSuonerete in qualche altro festival questa estate ?
Dall’inizio di maggio è iniziato il tour, visti i tempi di crisi è in continuo aggiornamento il calendario delle date, consigliamo quindi di seguirci sul nostro sito web ( www.dotvibes.it
iyeVoi ne venite dalla grand scuola del Babylonia di Ponderano, che ricordi avete di quel gran posto?
Senza esagerare possiamo ammettere che senza babilonia, forse non sarebbero mai nati i DotVibes. Per noi è stato una sorta di università della reggae, fra quelle quattro mura abbiamo visto il meglio della scena mondiale.. in anni fondamentali per noi come quelli dell’adolescenza ,questo club ci ha dato la possibilità di diventare a tutti gli effetti degli amanti e dei conoscitori di questo genere. Come molte delle cose belle in Italia, ovviamente non c’è più..
iyeQuando avete capito che la musica poteva diventare qualcosa in più di un divertimento
Sicuramente nel 2008, con la vittoria dell’italian reggae contest organizzato dal Rototom Sunsplash. Quando ci si trova da un giorno all’altro a calcare i palchi che hai spesso sognato, poi tutti insieme nel giro di alcune settimane, sei obbligato a confrontarti con un modo nuovo di far musica live. È stata un esperienza fondamentale, perché offre la possibilità di confrontarsi con molte realtà nuove e permette di scoprire fino in fondo i lati piacevoli ed impegnativi che stanno dietro alla buona riuscita di un tour. Da quel primo vero tour le cose sono cambiate, come impegno e risultati, ci sono stati altri 2 anni di intensa attività live in Italia e anche all’estero fino ad arrivare questo disco e al nuovo tour in partenza.
iyeDove avete scovato la splendida voce di Estel Luz ?
Anche lei frequentava il babilonia, a Biella gli amanti del reggae ci mettono poco a conoscersi ! Da li è iniziato un lungo cammino di crescita per tutti che continua ancora oggi.
iyeCome amanti del reggae avete qualche desiderio in particolare ?
Il nostro desiderio è che questo genere possa continuare ad appassionare sempre più persone, perché è un genere che quando incontri, in un modo o nell’altro ti cambia la vita, almeno così è stato per noi! parte dalla musica e si espande anche oltre, è un mood di fare le cose e di vivere la vita, non solo levare e statuine rasta.. Ovvio che per vivere e crescere, questo genere ha bisogno di evolvere con il mondo musicale che è in continuo cambiamento, partendo dal roots come base musicale e culturale insostituibile, crediamo che nel 2011 l’ arroccarsi attorno ad una sola visione di questo genere a ai suoi molti clichè, tende ad essere autoreferenziale e anche fine a se stesso. Il reggae, promuovendo a livello sociale la fratellanza fra i popoli e l’ interculturalità ( ortodossia rasta a parte.. ) dovrebbe a nostro avviso estendere questo gusto e questa curiosità per il ³diverso² anche a livello musicale, tornando a considerare il mondo dei generi come un grande universo dove le combinazioni e le contaminazioni costituiscono sempre un valore aggiunto e mai un male.
iyeProssimi progetti ?
Adesso siamo impegnati nella promozione di “Inside this bubble” con interviste, ospitate in radio show case ecc.. poi stiamo lavorando ad una fitta stagione di live, iniziando da fine aprile fino a ottobre. Poi a ottobre avremo una sorpresa per tutti i nostri ascoltatori e non solo, un disco interamente dub, rivisitazione di “Inside this bubble” che Paolo Baldini proporrà in chiave dub !