Il lavoro parte con il sound fresco e arioso di One Last Time (chitarre solari ed energiche, ritornelli molto orecchiabili) e l’accattivante svilupparsi di My Life (ad aver la meglio è la sezione ritmica). Early In The Morning, più lenta e morbida, si abbandona a delicate chitarre in lenta crescita, lasciando spazio alla contrapposizione acustico/elettrico di I’ll Be There e al disteso evolvere di Wish I Could.
No More Lies (come le successive Back To Those Days e Another Day) prosegue su territori piuttosto tranquilli, proponendo dolci melodie e atmosfere mai troppo scompigliate, mentre Sick And Tired, più vivace e spigliata, sveglia dal torpore dei precedenti pezzi, introducendo la conclusiva, docile e timida Last Goodbye.
Il disco proposto dai Down To Ground, ben prodotto e curato in ogni dettaglio, non tiene conto del fatto che proporre in maniera continuativa canzoni piuttosto simili tra loro può generare un crescente senso di monotonia e ripetitività. Se non ci fosse questo problema ci troveremmo di fronte a un buon disco (dal taglio internazionale) che guarda a band come Nickelback, The Calling, Hoobastank, ma purtroppo non è così.
Tracklist:
01. One Last Time
02. My Life
03. Early In The Morning
04. I’ll Be There
05. Wish I Could
06. No More Lies
07. Back To Those Days
08. Another Day
09. Sick And Tired
10. Last Goodbye
Line-up:
Michele Cesca
Van Thai Truong
Giovanni Leiballi
Alessandro Morgan