iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Dragonfly – Atlas

Gli argentini Dragonfly, di pianta in in Spagna e arrivati al quarto full-length, si dimostrano bravi nel plasmare la materia power con un album tutto sommato gradevole.

Il cantato in spagnolo,li avvicina a band molto popolari in terra iberica come Tierra Santa e Avalanch, ma i Dragonfly hanno anche un po’ di Italia nel proprio sound, accostabile ai nostrani Labyrinth e Vision Divine, e la partecipazione di Olaf Thorsen come ospite in un brano non fa che confermare questa impressione.
Cambi di tempo, buone melodie, cavalcate elettriche e un cantante che, senza essere la solita sirena, ha un buon impatto, in virtù di un timbro personale e vario, a seconda delle esigenze dei brani: tutto questo contribuisce alla riuscita di un lavoro che piacerà senz’altro ai fans del power melodico, almeno a quelli che non hanno preconcetti sull’uso della lingua spagnola nel metal.
Buon lavoro!

Tracklist:
1. Atlas
2. El peso del mundo
3. Vuela conmigo
4. Te quiero olvidar
5. Canto de sirena
6. Edén
7. Siente
8. Tu luz, mi destino
9. Al hacer el amor
10. Gracias a ti
11. Ángeles con una sola ala (2013)
12. Siente (Radio edit)

Line-up:
Juanba Nadal Bass, Vocals (additional)
Isauro Aljaro Keyboards
Pablo Solano Vocals (lead)
Alberto Alba Guitars
Adrián Romero Drums

DRAGONFLY – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta