iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Driving Mrs.satan – Popscotch

Come nel precedente Ep, i Driving Mrs.Satan riescono nella non facile impresa di mantenere intatta l’essenza dei brani nonostante questi vengano del tutto spogliati della loro struttura metallica.

Cosa può succedere quando tre quotati musicisti partenopei, di estrazione pop/folk/jazz, decidono di reinterpretare a modo loro le pietre miliari del metal rendendo raffinati e, solo apparentemente, inoffensivi brani che nella loro versione originale emanavano invece una carica trasgressiva ed erano ammantati dall’odore acre dello zolfo ?
Il risultato è Popscotch

I Driving Mrs.Satan, almeno per In Your Eyes, non sono una novità, visto che la nostra e-zine ne aveva tenuto a battesimo l’Ep d’esordio poco più di un anno fa; difficile quindi, poter dire qualcosa di diverso rispetto ad allora, se non che il seme piantato in quel frangente ha dato i sui frutti, come auspicato al termine di quella recensione.
Nella tracklist di Popscotch ritroviamo tre dei quattro brani già editi, ovvero I Want Out (Helloween), Hells Bells (AC/CD) e Never Say Die (Black Sabbath), ma la vera differenza che si può subito notare rispetto alla precedente uscita è che Claudia, Ernesto e Giacomo hanno deciso di alzare l’asticella, affrontando diverse canzoni per le quali, oggettivamente, sarebbe parsa impensabile una rielaborazione eseguita in questi termini.
Idealmente si può suddividere il disco in due categorie di brani: quelli che, anche nella loro veste originale, possedevano già uno sviluppo melodico ben definito, risultando così immediatamente riconoscibili anche nella versione dei Driving Mrs.Satan, e gli altri che, grazie ad un geniale lavoro di arrangiamento, vengono manipolati in modo tale da far sembrare il solo testo l’unico legame apparentemente percepibile.
Infatti, se si presta la dovuta attenzione, magari provando ad ascoltare in successione entrambe le versioni, si può percepire chiaramente che la natura originaria anche in quei brani non è andata smarrita e che la loro essenza permane, pur se sfrondata dalla strumentazione canonica a favore del tocco raffinato ed essenziale fornito Ernesto Nobili e Giacomo Pedicini.
Ma l’elemento di maggior contrasto e, contemporaneamente più affascinante, è la voce sensuale ed accattivante di Claudia Sorvillo quando intona, con l’eleganza che le è propria, frasi tutt’altro che inoffensive tipo “Before you see the light you must die” …
Così, se dopo i primi ascolti sarà inevitabile canticchiare i ben noti chorus di Can I Play With Madness e 2 Minutes To Midnight (Iron Maiden), o delle già citate I Want Out e Hells Bells anche nella loro versione “edulcorata”, con il tempo emergerà la bellezza di rielaborazioni audaci come quelle di Battery (Metallica), Caught in A Mosh (Anthrax) e South Of Heaven (Slayer) (!), per non parlare della splendida From Out Of Nowhere (Faith No More), che sarebbe sorprendente se non trovasse un’approvazione totale anche da parte di un musicista che ha già abbattuto diverse barriere stilistiche come Mike Patton.
Detto questo appare evidente come Popscotch sia sicuramente un disco dedicato ai fruitori del metal dalla mentalità più aperta ma, anche e soprattutto, agli appassionati di sonorità folk, pop o jazz, che, spinti dalla curiosità, potrebbero avvicinarsi alle versioni originali scoprendo (perché no) motivi di interesse nei confronti di un universo musicale che fino ad oggi avevano mantenuto a debita distanza.
La sensazione (e la speranza) è che questo disco possa ottenere riscontri importanti non solo a livello di critica; a questo punto, però, sarà interessante scoprire se in futuro, analogamente a quanto fatto negli ultimi anni dagli Apocalyptica, l’eclettico trio vorrà iniziare progressivamente a proporre brani propri in alternativa alle cover, anche se di ulteriore materiale “metallico” da rimodellare sicuramente non ne manca …

Tracklist:
1 – I WANT OUT
2 – BATTERY
3 – KILLERS
4 – CAUGHT IN A MOSH
5 – 2 MINUTES TO MIDNIGHT
6 – HELLS BELLS
7 – CAN I PLAY WITH MADNESS
8 – NEVER SAY DIE
9 – KILLED BY DEATH
10 – SOUTH OF HEAVEN
11 – FROM OUT OF NOWHERE

Line-up :
Claudia Sorvillo– Lead Vocals
Giacomo Pedicini – Double Bass
Ernesto Nobili – Acoustic Guitars and backing vocals

DRIVING MRS.SATAN – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.