DRUNKEN CROCODILES
Secondo disco sulla lunga distanza per i Drunken Crocodiles da Parma, intitolato “Aegony” ed esce per Octopus Rising, sussidiaria di Argonauta Records.
Il suono del trio italiano è uno stoner con molto grunge intriso di hard rock , di prog e di soluzioni sonore visionarie e assai piacevoli. Le tracce del disco si sviluppano verso l’alto come volute di fumo, cercando il loro spazio in cielo, là dove la gravità pesa meno. “Aegony” è un album dalle mille sfaccettature sonore e non solo, ci sono caldi abbracci fuzz, cavalcate sonore hard rock, momenti psych e su tutto una grande energia sonora che parte dall’ego e si abbatte sull’ascoltatore.
Proprio l’ego declinato in varie versioni e concezioni è il vero protagonista del disco, dopo tutto l’ego muove moltissimo in campo musicale e non solo, è un concetto abusato ma pochissimo conosciuto nella sua vera essenza.
L’ego è il metro di misura con il quale guardiamo il mondo, eppure ne sappiamo poco ed è una delle nostre componenti fondamentali, e qui i Drunken Crocodiles partendo dal Marchese De Sade ed altri ci mostrano una bella panoramica su di esso. Soggetto musicale in continuo movimento, sempre sensuale e sinuoso, il suono ferocemente hard del gruppo è una continua scoperta per tutta la lunghezza del disco. Da ascoltare per bruciare in un mondo in fiamme, sconvolto da troppi ego cattivi, o forse solo ego che si esprimono.
PLASMAJET
“Solastalgia” per Octopus Rising\Argonauta Records è il secondo disco dei tedeschi Plasmajet. Fondati a Giessen nel 2014 il gruppo ritorna con una formazione modificata e con l’intento di dare vita a qualcosa di nuovo pur tenendo ferme le loro origini. Il risultato è uno stoner metal corposo e potente, suoni distorti e una buona presenza di psichedelia pesante al posto giusto. La struttura delle tracce del gruppo germanico è sorretta da riffs di chitarra potenti e molto precisi, una sezione ritmica che sostiene da dietro il tutto e da una voce impetuosa e molto calda.
I Plasmajet traggono ispirazione dalla tradizione dello stoner metal americano e non solo, giungendo a fare un qualcosa di personale e di molto gradevole, le canzoni si sviluppano molto bene e lasciano un ottimo gusto all’ascoltatore. Il disco è stato composto nei mesi invernali del 2023 e del 2024 e riverbera quel senso di dispersione, di ricerca di altro e di perdita, trovando una soluzione escapista, verso l’alto, verso le stelle. Come mezzo per raggiungere le stelle i Plasmajet usano il loro suono impetuoso come un vento cosmico che arriva e non lascia più nulla come prima, cambia l’orizzonte come quello che sta intorno
Lo stoner metal è un genere inflazionato, ci sono ottimi gruppi come quelli mediocri se non peggio, e dischi come “Solastalgia” sono rari, specialmente per quanto riguarda la struttura e la varietà insita in essa usando sempre gli stessi elementi sonori. Uno stoner metal intestellare, sempre gradevole e che scava a fondo dentro e fuori di noi.
BERLIAL
“Nourishing The Disaster To Come” per l’italiana My Kingdom Music è il nuovo disco dei francesi Berlial, duo di black metal molto al di fuori delle normali coordinate del genere. Il loro black metal è dissonante, evocativo, psichdelico e rituale, innovando la tradizione francese del black metal d’avanguardia, o quantomeno black metal non scontato.
Addentrandosi nel disco si è colpiti da queste esplosioni di black metal quasi post, ma che possiede ancora la potenza del black tout court. L’incedere è spiazzante, potente e onirico al contempo, dato che una delle cifre stilistiche del gruppo è l’afflato cinematografico delle loro canzoni, spingendo in alto la loro musica verso il cielo. Effettivamente i Berlial hanno un tiro molto differente rispetto a tanti altri gruppi di black metal altro, coniugando molto bene diverse istanze dell’universo black metal, specialmente dal post all’atmospheric e oltre. La musica moderna e allo stesso tempo tribale e selvaggia dei Berlial narra di quanto stiamo distruggendo la nostra casa, ovvero la Terra, e di quanto odio viviamo in questi tempi oscuri e vicini alla fine.
Con il loro black metal speciale il duo francese scatena moltissime emozioni nell’animo dell’ascoltatore e non lascia mai spazio alla noia, sebbene le canzoni siano di discreta durata. Certamente nel lavoro si può trovare tanto della tradizione estrema francese, ovvero quello spingersi oltre le convenzioni come spesso accade nella storia del black transalpino, raggiungendo vette molto alte. Apocalissi e momenti quotidiani, violenze umane sulla natura, il tempo come una mannaia, il disastro che ci passa accanto e nell’attesa di un quasi certo impatto la musica estrema è sempre, e comunque, l’ancora di salvezza. I Berlial trovano sempre tantissime soluzioni sonore differenti, con stile e fantasia tramite un’epicità davvero imponente, un respiro musicale ampissimo, con melodie eccezionali e moltissima intensità.
Ecco, proprio l’intensità è uno dei punti di forza di questo disco, un’intensità declinata in forme diverse ma sempre presenti. Per neri spiriti che non si accontentano, un tesoro da scoprire.