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È un fottuto massacro collettivo – La storia degli Extrema di Massimo Villa

La storia lunga e frastagliata degli Extrema viene affrontata quasi come una sorta di romanzo e nel far ciò Villa ha buon gioco, mettendo a frutto le sue doti di narratore ancor prima di quelle ampiamente certificate di saggista musicale

Dopo essersi cimentato brillantemente con due libri dedicati rispettivamente a Necrodeath e Sadist, Massimo Villa questa volta rivolge la propria attenzione ad un’altra band che ha fatto la storia del metal italiano e che, rispetto alle due citate, non ha soltanto lasciato un’impronta dal punto di vista stilistico ma ha anche “rischiato” di fare il classico botto a livello commerciale; stiamo parlando degli Extrema, la realtà che forse più di tutte, tra quelle nate in Italia nel secolo scorso, ha avuto la concreta possibilità di portare la propria musica anche in palcoscenici più ampi come quelli d’oltreoceano e che non ha potuto concretizzare questo grande sogno solo a causa di alcune circostanze sfavorevoli.

La storia lunga e frastagliata degli Extrema viene affrontata quasi come una sorta di romanzo e nel far ciò Villa ha buon gioco, mettendo a frutto le sue doti di narratore ancor prima di quelle ampiamente certificate di saggista musicale; in questo modo viene innanzitutto scongiurato il rischio di trovarsi a leggere un’arida sequela di minuziosi resoconti riguardanti gli album o degli eventi live, in quanto l’attenzione è rivolta semmai all’approfondimento delle personalità dei protagonisti, in primis il leader (anche se tecnicamente non vero e proprio fondatore) Tommy Massara e il cantante Gianluca GL Perotti, senza dimenticare le figure degli altri musicisti e di tutto coloro i quali, a vario titolo, hanno fatto parte dell’entourage del gruppo.

Proprio per questo il libro scorre fluido e avvincente, consentendo al lettore di immergersi in quella che era la scena metal italiana negli anni ottanta, quando le tecnologie odierne erano ben lungi dal palesarsi e i contatti tra le persone avvenivano solo tramite telefoni fissi o a gettone, se non con il semplice passaparola; in tale contesto si innesta la storia di un ragazzino dell’hinterland milanese deciso a diventare qualcuno trasformando la passione per la musica in una vera e propria professione.

Premesso che senza Massara gli Extrema (almeno quelli che abbiamo conosciuto) non sarebbero mai esistiti, il libro non corre mai il rischio di sbilanciarsi su un piano ”agiografico”, dato che l’autore dà voce anche agli altri protagonisti e alle loro versioni degli eventi sovente discordanti rispetto a quelle di Tommy; d’altro canto, se la sua feroce determinazione è stata la chiave del successo della band, va detto anche che la pressione messa sugli altri musicisti ha spesso reso tesi e complicati i rapporti interpersonali. È innegabile, però, come la storia degli Extrema si snodi contraddistinta principalmente dal tormentato rapporto tra il loro leader e principale compositore e il frontman GL Perotti, efficace e dirompente nel suo ruolo specifico così come spesso ingestibile, specialmente durante i tour, a causa delle sue dipendenze; inoltre, è emblematico constatare quanto certe porte si possano aprire inaspettatamente cambiando in meglio le prospettive e la vita di un gruppo (l’occasione di aprire nel 1987 il concerto degli Slayer a Milano per sostituire all’ultimissimo momento la band di supporto) ma, allo stesso modo, chiudersi vanificando l’opportunità unica e irripetibile di sfondare a livello internazionale (la poca lungimiranza dell’allora etichetta degli Extrema, messasi di traverso rispetto alla possibilità per la band di firmare con un colosso discografico come la Atlantic).

Il libro, con le sue oltre 300 pagine, è lungo e articolato, nonché ricco di fotografie che provengono dalla sterminata collezione di Massara; ovviamente Villa non si astiene dal fare una disamina puntuale e cronologica di tutti gli album pubblicati dagli Extrema ma ciò avviene in maniera efficace quanto sintetica, scongiurando così il pericolo di appesantire la narrazione.

Tutti questi elementi rendono la lettura di “È un fottuto massacro collettivo” consigliata a tutti (non solo quindi ai fans della band o ai “metallari” in senso lato), in quanto fornisce uno spaccato reale della complessità delle dinamiche all’interno di un gruppo di consolidata fama appartenente a una scena metal italiana che, negli anni novanta, godeva di un seguito di pubblico e di riscontri commerciali ben più gratificanti di quelli odierni.

2023 – Tsunami Edizioni

Collana: Gli Uragani

Pagine: 336 pagine

Formato: 16×23

https://www.tsunamiedizioni.com/libri/gli-uragani/e-un-fottuto-massacro-collettivo-la-storia-degli-extrema/

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