iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Edwin Aldin & Charlotte Bridge – Fears, Hopes And Maps

Senza dubbio Charlotte Bridge e Edwin Aldin hanno dimostrato che insieme possono davvero tirare fuori grandi cose e No, Fears, Hopes and Maps è un album che va ascoltato. Soprattutto se si è in preda a un periodo in cui a regnare è la nostalgia.

Stefania Salvato A.K.A. Charlotte Bridge (ex Talk To Me), è un’italiana trasferitasi in Lussemburgo , patria del noto produttore musicale Edwin Aldin (ex Natas loves you). I due si incontrano nel 2014 e decidono di tentare una collaborazione di alcune canzoni, fondendo suoni elettronici e pop. Lei canta e suona i synths, lui si occupa di chitarra, basso e batteria. Le registrazioni avvengono ai Bonus Noise Studio, laboratorio di produzione dello stesso Edwin e quello che era partito come un EP diventa un album di 10 canzoni, Fears, Hopes and Maps uscito per Bonus Noise Records il 29 novembre 2015.

L’inverno sembra non arrivare mai, le temperature continuano ad essere primaverili e gli alberi non sono del tutto spogli, anzi, cominciano a fiorire con largo anticipo.
Come far calare improvvisamente il gelo e rendere l’ambiente più triste e cupo? Beh, semplice, basta ascoltare l’album d’esordio del progetto italo-lussemburghese e si viene subito catapultati in un mondo in cui solo i tristoni riescono a sopravvivere.
No, Fears, Hopes and Maps non è un disco emo. Le dieci tracce facenti parte dell’album mescolano un electro pop etereo e ballabile, soprattutto nelle prime cinque tracce, compresa Restless che risulta essere la più pop, a un dream pop più tenebroso nella seconda parte.
A volte possono ricordare la Grimes più sognante, altre volte i Chvrches di Lauren Mayberry.
Senza dubbio Charlotte Bridge e Edwin Aldin, hanno dimostrato che insieme possono davvero tirare fuori grandi cose e Fears, Hopes and Maps è un album che va ascoltato. Soprattutto se si è in preda a un periodo in cui a regnare è la nostalgia.
Ce n’è per tutti i gusti. Sta all’ascoltatore decidere se farsi trasportare nella tristezza e nella disperazione o se iniziare a sculettare come se non ci fosse un domani.

TRACKLIST
1. Shelter
2. Eastern Shore
3. Maps
4. The Edge
5. Restless
6. Dunes
7. Questions
8. In the Night
9. Mirrors
10. Hope

LINE-UP
Charlotte Bridge: voce, synths, chitarra
Edwin Aldin: chitarra, basso e batteria

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Case Di Vetro – Sete Ep

“Sete” è, sicuramente, un buon esordio. Un esordio che ci fa vedere la luce in fondo al tunnel della scena genovese. Più Case di Vetro, meno Makò.

Spacepony – Vintage Future

L’atmosfera dreamy che si crea durante l’ascolto dell’ep, non oscura affatto le capacità compositive della band che evidenziano un buon margine di crescita.

La Luz – Weirdo Shrine

Un album fresco che renderebbe estiva la più cupa delle giornate invernali e, che conferma senza particolari sussulti, quello che di buono la band americana aveva già fatto vedere con “It’s Alive”.