La Tee Pee records presenta il sound di questo gruppo come un ibrido tra il black metal e l’hard rock dai rimandi settantiani, vero in parte anche se a mio parere, oltre alle ritmiche a tratti sferzate da un vento black’n’roll, gli Eerie sono la classica band rock vintage.
E di vintage nell’omonimo debutto del gruppo non manca niente: dalla copertina, alla produzione fino all’attitudine di questi quattro rockers statunitensi che preciso, hanno creato un bel disco di hard rock, psichedelico, irrobustito dalle ritmiche di cui sopra, potenziato da atmosfere sabbatiane e molto stonerizzato.
Un mega trip che dall’opener Hideous Serpent porta la band indietro nel tempo, riprendendo quei canoni stilistici di molte doom rock band (c’è tanto di Sabbath, ma anche di Saint Vitus e Count Raven nel sound), con il cantato evocativo che riempie di atmosfere messianiche i brani (Immortal Rot) e un’aura stoner/psichedelica che sicuramente lascia in un angolo la componente black descritta dalla label.
Poco male perché l’album funziona, il chitarrista Tim Lehi è davvero bravo a costruire un muro di riff e continui solos, urlati in questo nuovo millennio, ma nati tra i solchi dei vinili settantiani, mentre la sezione ritmica tiene il passo con la prova esuberante e varia del drummer Moses Saarni.
Brani medio lunghi come Master Of Creation e la spettacolare Yeti, traccia doom metal hard rockin cui la band trova il perfetto equilibrio tra urgenza metallica, psichedelia e hard rock zeppeliniano, sono il sunto di cosa ci si può aspettare da questi bravi Eerie.
Non fatevi fuorviare, Eerie risulta un buon esordio per il gruppo, ma è in grado di soddisfare soprattutto gli amanti dell’hard rock con più di un capello bianco sulla ormai rada chioma, magari dopo aver trovato in soffitta il vecchio sacchettino di pelle dove una volta nascondevano i loro sogni.
TRACKLIST
1. Hideous Serpent
2. Yeti
3. Master Of Creation
4. Immortal Rot
5. Blood Drinkers
LINE-UP
Tim Lehi – Guitars
Moses Saarni – Drums
Dave Sweetapple – Bass
Shane Baker – Vocals