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Recensione : Embrace Of Disharmony – Humananke

Un altro magnifico album da parte di una band italiana con il metal/prog a tinte dark degli Embrace of Disharmony, che stupiscono per una maturità compositiva strabiliante.

Embrace Of Disharmony – Humananke

Il mondo musicale è come un mare in tempesta, dopo giorni di calma piatta, ecco che cambiano i venti, arriva il ciclone e le sue onde lasciano sulla spiaggia capolavori, uno dietro l’altro, come se concepire opere d’arte fosse la cosa più naturale del mondo.

Perchè qui siamo ancora una volta davanti ad un opera che lascia esterrefatti per la quantità di talento che sfoggiano questi musicisti romani, al secolo Embrace Of Disharmony.
Nata nel 2006, con un Ep alle spalle nel 2010 intitolato “Wishpers in the edge of nowhere”,ripreso in parte in questo nuovo album, la band sotto l’egida della My Kingdom Music, vedono finalmente premiati gli sforzi con l’uscita di questo disco, frutto di quasi un decennio di lavoro.
Humananke, titolo formato dalle parole Ananke (destino) e Human (umano), è un viaggio dalle tinte dark e drammatiche, un abbraccio emozionante al lato oscuro di ognuno di noi tramutato in musica di bellezza commovente dall’immenso gruppo romano, che non ha lasciato niente al caso coinvolgendo grossi nomi del metal mondiale.
Dal mixaggio agli Outer Studios di Giuseppe Orlando, al master presso i Finnvox di Mika Jussila fino ai musicisti ospiti che vanno da Rafael Bittencourt degli Angra, protagonista di un assolo nel brano Identity, al cantante degli Orphaned Land Kobi Fahri che presta la sua voce a The Edge of Nowhere insieme al basso di Mike Lepond (Symphony X), per finire con Gabriele Caselli degli Eldritch e il suo synth che impreziosisce la stupenda By the Hands of Moirai.
Embrace Of Disharmony esaltano i toni drammatici di un prog metal dal flavour orchestrale, dark nella più pura accezione del termine, una musica che più di ogni altra ho trovato vicino alla struttura delle opere di quel genio di Mr.Doctor e i suoi Devil Doll, chiaramente in un ambito più metallico, ma posso assicurare che le atmosfere sofferte e oscure di opere senza tempo come “Eliogabalus” e “Sacrilegium” tornano prepotentemente in questo album.
Shards of Apocalypse, brano di oltre dieci minuti, ci introduce nel cupo discendere nei meandri di una musicalità fatta di orchestrazioni e teatralità, momenti acustici e favolosi cambi di tempo, growl e una vocalist (Gloria Zanotti) che fa del suo cantato una splendida recitazione.
Bellissime The Edge of Nowhere, dal refrain orientaleggiante e la conclusiva A Descent Into the Maelström, ma come in tutte le opere è l’insieme a strabiliare per tecnica, maturazione compositiva e una ricerca di soluzioni che non lasciano spazio all’ovvio.
In ambito metal la band più vicina al gruppo sono i Symphony X più oscuri ma, mentre il gruppo americano gioca molto sulla tecnica individuale come le classiche band di genere, gli Embrace Of Disharmony fanno centro nell’anima di chi ascolta, con parti orchestrali da brividi, dimostrandosi veri maestri nel saper congegnare atmosfere coinvolgenti.
Esordio che ha del clamoroso questo della band romana, magari non di facile ascolto, ma con una marcia in più e, quindi, assolutamente da avere.

Tracklist:
1. Shards of Apocalypse
2. Ab Nihilo
3. The Eternal Champion
4. Identity
5. The Edge of Nowhere
6. Dirge on a Soul Staring at the Stars
7. By the Hands of Moirai
8. Void
9. A Descent Into the Maelström

Line-up:
Emiliano Cantiano – Drums
Gloria Zanotti – Vocals (female)
Matteo Salvarezza – Guitars, Vocals
Leonardo Barcaroli – Bass
Susanna Coltrè – Keyboards

EMBRACE OF DISHARMONY – Facebook

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