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Recensione : Emily Witch – Painfully Sober Again (ep)

Emily Witch - Painfully Sober Again (ep): Soverato come Seattle. Una costa di Ionio bruciata dal sole nel quale fermentano i germogli di una band e di un sound pe...

Soverato come Seattle. Una costa di Ionio bruciata dal sole nel quale fermentano i germogli di una band e di un sound pesante e scuro come il cielo carico di pioggia dello stato di Washington. Gli Emily Witch (già Baby On A Green Sofa) suonano un dignitosissimo grunge “prima onda” che per poco non ti fa saltare sulla sedia gridando al miracolo.

Non una mezza cartuccia sparata a salve per adolescenti urlanti, quanto piuttosto un suono dark, pesante come il passo di un orso e rumoroso come una motosega che non sarebbe sfigurato in una delle prime compilation Sub Pop. Qualcosa che si trova esattamente a metà strada tra il noise metal dei primi Nirvana (ascoltatevi l’intro di basso di Klang con riff cavernoso a seguire) e degli Skin Yard (Parchimetro), la pesantezza dei Melvins (la splendida Demenza Senile), la carezzevolezza dei Pearl Jam (Elevator, forse il pezzo meno riuscito) e il rumorismo dei Sonic Youth. Ed è un piacere riscoprire un suono di tal fattura, per le nostre povere orecchie assuefatte all’innocuo indie rock © col bollino.
In Gerbera, sicuramente il pezzo più riuscito del lotto, ci sono i Nirvana che vanno a braccetto con i Foo Fighters più hard e gli Afghan Whigs. Ne esce fuori una canzone energica, hard, melodica e alla fine dei conti decisamente convincente, con quella coda oscura e rumorosa che le toglie di dosso l’hype che si sarebbe meritata (da considerare come una nota positiva!).
Non è certo un capolavoro questo Painfully Sober Again ma un buonissimo punto di osservazione dal quale tenere costantemente d’occhio una band che ha tutti gli attributi per dare tanto.

http://emilywitch.bandcamp.com/album/painfully-sober-again

- Emily Witch - Painfully Sober Again (Ep)

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