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Recensione : Evenoire – Vitriol

Per gli Evenoire un bell’esordio su lunga distanza che farà ricredere anche chi in questi ultimi anni aveva maturato una sorta di forma di rigetto per il genere.

Parlando di gothic e voci femminili si rischia di mettere sulla difensiva anche il più paziente e ben predisposto degli ascoltatori; riesce difficile, infatti, pensare che si possano ancora produrre dischi interessanti quando l’impressione diffusa è che, ormai, sia stato detto tutto ciò che si poteva nel genere in questione.

Per fortuna gli Evenoire ci smentiscono riuscendo in questa impresa apparentemente improba, grazie a un lavoro come Vitriol che, se ovviamente non apporta alcuna novità sostanziale, costituisce comunque la riprova della persistenza di spazi nei quali potersi inserire in maniera efficace, nonostante si sia prossimi alla saturazione.
Gli ingredienti per il successo dell’operazione sono semplici eppure tutt’altro che scontati: un’ottima cantante come Lisy, dalla classica timbrica con sfumature operistiche ma lontana da certe espressioni stucchevoli, supportata da una band che mescola sapientemente un background musicale che deve essere piuttosto variegato, tra slanci sinfonici, spruzzate di folk, momenti prog e una base ritmica che non dimentica mai le radici metal della band.
Dovendo proprio trovare un termine di paragone calzante in una band del passato, i primi a venirmi in mente sono gli olandesi After Forever, scioltisi dopo una manciata di ottimi album che forse non ebbero il successo che meritavano.
I brani brillano indistintamente per lo spiccato gusto melodico, ma per gusto personale prediligo quelli più sinfonici e ritmati come Days Of the Blackbird (dal testo che fa rferimento ai ben noti “giorni della merla”…), Forever Gone e Girl by the Lake, a scapito di episodi, comunque validi, dal sound più orientato verso il folk tra i quali emerge Alchemy.
Per gli Evenoire, quindi, un bell’esordio su lunga distanza, che farà ricredere anche chi, come il sottoscritto, in questi ultimi anni aveva maturato una sorta di forma di rigetto per il genere.
Concludendo, una citazione d’obbligo anche per la copertina, davvero particolare con il suo richiamo al colore azzurro, che ricorre sovente sia nelle foto promozionali che nelle stesse canzoni (“Azzurrina” era il titolo del brano d’apertura dell’Ep “I Will Stay”).

Tracklist :
1. Vitriol
2. Days of the Blackbird
3. Misleading Paradise
4. Forever Gone
5. The Prayer
6. Girl by the Lake
7. Minstrel of Dolomites
8. Alchimia
9. Wise King

Line-up :
Marco “Bino” Binotto – Bass
Daniele “Furo” Foroni – Drums
Alessandro “Alex” Gervasi – Guitars
Toshiro Brunelli – Guitars
Elisa “Lisy” Stefanoni – Vocals, Flute

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