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Recensione : Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell'ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Waterline è la prima prova per gli Eventide, progetto ambient drone avviato da membri della band progressive death doom Epitaphe; quest’ultima annotazione è suggestiva di un approccio musicale non convenzionale e comunque sempre orientato alla creazione sonorità in divenire, tanto più che parte della musica proposta proviene da materiale non utilizzato durante la registrazione del full length II, pubblicato dalla band francese nel 2022.

Con il moniker Eventide è possibile quindi l’ascolto di una versione dell’ambient intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza. Due brani molto lunghi come Eventide e Sphere sono esaustivi riguardo a un sound fluttuante e allo stesso tempo inquieto, guidato da un sax che si erge a protagonista. In mezzo troviamo la title track, che offre circa sette minuti movimentati da una brillante componente elettronica, e il più breve frammento frammento pianistico Adrift.

Waterline, che è stato interamente registrato dal vivo con la collaborazione del Collectif Eptagon, regala quasi trequarti d’ora di ambient music composta e prodotta con perizia e creatività, e d’altro canto l’uscita sotto l’egida della Aesthetic Death è di per sé un marchio di garanzia. Alla luce del carattere estemporaneo che sembrerebbe avere questo progetto sarebbe davvero un peccato se il brillante percorso intrapreso dagli Eventide non avesse un seguito.

2024 – Aesthetic Death

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