Gli Exilia con Decode raggiungono il top della loro produzione proprio in un momento nel quale il prefisso “nu”, posto davanti alla parola metal, ha perso in buona parte il significato dirompente che assunse a metà degli anni ’90, grazie al successo ottenuto da band come i Korn o i Deftones; se questo sia un bene o un male lo scopriremo solo nei prossimi mesi, di sicuro a questo disco va assegnata una sola etichetta: grandissimo.
La voce di Masha e il muro sonoro eretto dai suoi compagni travolgono e coinvolgono ascolto dopo ascolto e i brani si susseguono senza che affiori mai un minimo senso di assuefazione o di noia.
Come si suol dire in casi del genere, solo i più forti sopravvivono: e ciò calza alla perfezione agli Exilia, che hanno attraversato la nascita, il boom e il fisiologico declino del genere, mantenendo sempre un elevato livello qualitativo e un integrità artistica riscontrabile raramente.
Del resto stiamo parlando di una band che ha mosso i suoi primi passi quasi vent’anni fa e che, con l’uscita dalla line-up dello storico chitarrista Alien, oggi vede la sola Masha come elemento di continuità dagli esordi ai giorni nostri.
Senza nulla togliere agli altri bravissimi musicisti, la cantante costituisce l’autentico traino della band grazie al carisma, l’impegno e l’indiscussa bravura riconosciuta anche da chi non è avvezzo alle sonorità pesanti degli Exilia.
Parlando di Decode, un esame dei singoli brani potrebbe apparire superfluo dato che il lavoro non possiede punti deboli, contrassegnato com’è, in ogni circostanza, dal perfetto equilibrio tra le parti rabbiose e quelle melodiche, lontano anni luce dai banali cliché di gran parte delle proposte odierne.
Volendo entrare ugualmente nello specifico, la doppietta iniziale Satellite – Over The Edge è il giusto viatico per un percorso musicale appagante nel quale spiccano anche Emily, Forever e la ballad In My Veins, in chiusura di un disco che non sarebbe corretto definire come quello della consacrazione, nei confronti di chi possiede già uno status rispettabile come quello degli Exilia, ma che certamente potrebbe costituire il viatico ideale per spalancare le porte a un superiore livello di popolarità, almeno in patria, visto che altrove, come troppo spesso accade, il loro nome è già abbastanza conosciuto.
Insomma, se il video di Over The Edge non verrà messo in heavy rotation dalle Tv specializzate, soprattutto italiane, sarà il caso di cominciare sul serio ad arrabbiarsi ….
Track list :
1. Satellite
2. Over The Edge
3. Unconventional
4. Emily
5. Invisible
6. My Exception
7. The Wrath Of Gaia
8. Myself
9. Forever
10. Fully Alive
11. All In vain
12. In My Veins
Line-up :
Masha Mysmane – voce
Aimer – chitarra
Marco Valerio – basso
Robb Iaculli – batteria