Sono due sorelle giovanissime e piene di talento, cresciute nella periferia di Stoccolma ascoltando prima le eroine del mondo pop ma virando presto sulla musica folk. Notate sul web grazie alle prime registrazioni amatoriali e il debutto “The Big Black And Blue” dello scorso anno, propongono ora un LP, tra le uscite fin’ora più interessanti dell’anno appena iniziato.
Basato su un folk dalla forte attitudine bucolica -un quasi country- in cui le suggestioni prese dal mondo pop sono forti, senza però andare ad intaccare la purezza del sound, “The Lion’s Roar” è ricco di melodie preziose, accompagnate da un sottofondo musicale sempre ritmato e variegato (si percepiscono violino, arpa, pianoforte, fiati e percussioni varie) e da un piacevole songwriting sentimentale e malinconico.
Già ad un primo ascolto è chiara l’omogeneità della scaletta, in cui le variazioni sonore sono poche ma in cui si può distinguire una forte compattezza. Falle nella struttura del disco non se ne trovano, al massimo qualche momento meno interessante (soprattutto in “Dance To Another Tune”, in cui le atmosfere si fanno eccessivamente drammatiche, anche se impreziosite dall’ottimo finale strumentale). Al contrario, di pezzi interessanti ce ne sono in abbondanza: a partire dagli estremi di scaletta con la titletrack “The Lion’s Roar” e la splendida “King Of The World”, gioioso tripudio finale. “Emmylou”, “The Old Routine” e “I Found A Way” creano poi una deliziosa tripletta country, in cui le sonorità piuttosto malinconiche ma forti suonano più d’oltreoceano che scandinave. Devia su atmosfere pop invece “Blue”, resoconto di una sfortunata storia d’amore culminata con la morte precoce dell’amato, mentre l’acustica “New Year’s Eve”, con la sua semplicità diretta, risulta uno dei momenti più intimi e riusciti della scaletta.
Manca forse, nel complesso, quel poco di personalità in più che basterebbe ad innalzare di molto il livello del disco. Soprattutto dal punto di vista della varietà sonora, le due sorelle scandinave avrebbero potuto rischiare qualcosa in più, aiutando ad eliminare quel sospetto di monotonia che aleggia intorno al disco (specialmente durante i primi ascolti). Ad ogni modo, una seconda prova più che positiva, che lascia trasparire ottime capacità compositive sia a livello di melodie che di testi.
1. The Lion’s Roar
2. Emmylou
3. In The Hearts of Men
4. Blue
5. The Old Routine
6. To a Poet
7. I Found a Way
8. Dance to Another Tune
9. New Year’s Eve
10. King of the World