– Il noise può uccidere il virus? di Silvano
– Nemico di Marco Valenti
Il nostro diario giorno per giorno.
– Il noise può uccidere il virus? di Silvano
Manhole – Stomp
– Nemico di Marco Valenti
nemico agg. e s. m. – Riferito a persona che nutre verso altri sentimenti di avversione, di ostilità e si comporta di conseguenza, cercandone il danno e desiderandone, e spesso anche cercando di procurarne, il male.
Spesso mi sento a disagio. Soprattutto quando mi guardo intorno e non riesco a specchiarmi nei miei simili. Non che sia mai stato particolarmente a mio agio nella collettività, ma oggi davvero non capisco più niente. Soprattutto non capisco la necessità [parecchio diffusa] di dover avere sempre e comunque un nemico verso sui rivolgere i nostri strali.
Non la capisco in genere, in condizioni differenti, in quella che eravamo soliti chiamare “normalità”, men che meno quindi riesco a comprenderla in una circostanza storica pericolosamente incendiaria come questa. Non so se ci sia una rivalsa sociale mai sopita che arde sottotraccia in cerca di un pretesto per esplodere o se sia soltanto incapacità di capire la portata del fenomeno ma soprattutto le sue conseguenze. Sta di fatto che i cretini si sono moltiplicati in modo esponenziale. E non mi riferisco a chi non rispetta le norme governative e si prende una boccata d’aria inseguito dalle forze dell’ordine. Il male non sono quelli che escono di casa pur sapendo che non è consentito. Sono quelli che vivono in perenne campagna elettorale accecati da un odio atavico, abbiamo tutti le nostre idiosincrasie, le nostre ideologie, le nostre certezze. È la nostra natura. Non possiamo modificarla. Possiamo però capire tutto questo in una situazione di relativa calma. Oggi Aprile duemilaventi tutto ciò è inaccettabile.
Il rivale politico [ma anche sociale, perché il mio sospetto è che si usi la politica per sublimare un odio che è ben più allargato e si rivolge ad una platea ampia ed indistinta] è oggi più che mai il bersaglio di ogni nostra invettiva. Abbiamo necessità di un avversario da sconfiggere a qualsiasi costo. Anche approfittando delle debolezze di una fase storica di confusa transizione come quelle che stiamo attraversando. Ed è proprio per questa bassezza che non tiene conto del contesto nel quale ci muoviamo che il mio sdegno è ancora più grande.
Mi sento di essere molto distante da tutto questo circo, non solo ideologicamente, ma anche e soprattutto eticamente. Ci tengo però a precisare che questa mia distanza non è frutto di una mia presunta [e tutta da dimostrare] “superiorità” intellettiva. Io faccio ragionamenti semplici, di buon senso. Niente di più. Se passo per “illuminista” è per la scarsa capacità intellettiva e di ragionamento di chi mi circonda. In altri tempi sarei stato invisibile [e anche giustamente], per cui se esisto oggi è solo grazie alla vostra incurabile idiozia, che mi permette di risplendere sotto il sole si questa sempre più incipiente primavera.
Il circolo vizioso nel quale vorreste trascinarci è il male di vivere che vi portate dietro e che non vi permette di affrontare le giornate con la serenità. Per cui alla fine non potete farci che pena. E lo dico senza supponenza, con il cuore il mano, quel cuore che voi avete smarrito o che forse non avete nemmeno mai avuto. La virulenza del virus è nulla rispetto a quella che vi scorre nelle vene e che vi annebbia la vista. Non esistono nemici in un momento come questo. Bisogna saper guardare oltre l’ostacolo e non inciampare in ogni ciottolo che si manifesta davanti ai nostri piedi. Occorre sapere quando è il momento di tacere e capire finalmente il valore del “bene comune”, smettendo egoismi provinciali dettati da territorialità medievali.
Abbiamo tutti come detto i nostri nemici ma oggi c’è un solo grosso nemico e non è il covid-19 ma l’imbecillità.