DECIMA PUNTATA
1. Legendary Pink Dots – So lonely In Heaven
I Legendary Pink Dots (aka LPD) sono un gruppo rock sperimentale anglo-olandese formatosi a Londra nell’agosto 1980. Nel 1984, la band si trasferì ad Amsterdam, suonando con musicisti a rotazione e avendo, come membri principali, il cantante/compositore/tastierista Edward Ka-Spel e il tastierista Phil Knight. Nel 2022, il membro fondatore e sintetista Philip Knight si ritirò dal tour e Randall Frazier (Orbit Service, A Star Too Far) si unì alla band su sintetizzatori, campioni ed elettronica. Sebbene non sia stato fatto alcun annuncio ufficiale, Phil Knight non è incluso nelle note di copertina della registrazione post-2022. La musica realizzata dai Legendary Pink Dots ha incorporato elementi di neo-psichedelia, musica ambient, musica elettronica, musica su nastro, folk psichedelico, synthpop, post-punk, jazz progressivo, musica noise, musica pop, goth rock e rock alternativo. ..a volte tutto allo stesso tempo. Spesso paragonato a una versione industriale dei Pink Floyd dell’era Syd Barrett, in realtà furono i primi David Bowie, The Residents, Can, Faust e compositori di musica concreta come Pierre Henry ad esercitare un’influenza molto maggiore sui Dots quando iniziarono. In effetti, le lunghe e febbrili spedizioni sonore oniriche che ingombrano il catalogo della band hanno spesso ricevuto i più grandi elogi.
2 – Apple Band – Lousiana Highway
3- Beth Gibbons – Tell Me Who You Are Today
Beth Gibbons (Exeter, 4 gennaio 1965) è una cantante britannica nota per essere tra i fondatori del gruppo musicale trip hop Portishead. intima, schietta e assolutamente distintiva come sempre, cantando di invecchiamento e perdita. Sono canzoni della metà del corso della vita, quando guardare avanti non dà più quello che era prima, e guardare indietro ha una messa a fuoco improvvisa e più nitida.
4- Colloquio – Per quello che ho visto
5 – Ebo Taylor – Obra_Akyedzi
All’età di 88 anni, il pioniere dell’alta vita ghanese e dell’afrobeat Ebo Taylor si è recato negli Stati Uniti per la prima volta per esibirsi nell’ormai iconica serie di concerti Jazz Is Dead, facendo registrare il tutto esaurito in tutto il paese. Fu durante questo periodo che Ebo registrò un album afrobeat psichedelico insieme ad Adrian Younge e Ali Shaheed Muhammad. Tuttavia, una delle componenti più esaltanti di questo album è l’approccio caratteristico di Ebo agli stili vocali. I suoi testi accorati sull’amore, la pace e la spiritualità riecheggiano quasi un secolo di esperienza e saggezza. per Jazz Is Dead
6 – DaVinci Code – Chevalier De Sangreal
7 – The RUMBLE – Trouble
Ascolta l’esordio dei The RUMBLE, la sorpresa r/b e soul del 2024. Nominato ai Grammy 2024, ‘Stories From the Battlefield’ è ora disponibile in vinile per Well Kept Secret Records. New Orleans. The Meters è un gruppo musicale di musica funk. Venne fondato a New Orleans (nel Louisiana) come gruppo di accompagnamento di Fats Domino e fu attivo dalla fine degli anni sessanta fino al 1977[1].
8 – Zuffanti – Morire di pioggia
9 – SLANDER TONGUE (ALIEN SNATCH! RECORDS) Let It Snow
Gruppo rock ‘n’ roll/garage-punk tedesco. rilassante power pop rock mid-tempo degli anni ’70 guidato dalla chitarra. Alien Snatch! Records. Fondata negli anni ’90, questa etichetta è conosciuta per la sua attenzione alla musica garage, punk e power pop. Ha guadagnato una certa notorietà nel circuito underground grazie alla sua capacità di scoprire e promuovere band dal suono crudo e diretto, spesso mescolando influenze del rock classico con elementi più grezzi e lo-fi.
10 SHARON VAN ETTEN & The Attachment Theory – Southern Life (What It Must Be Like)’
La svolta per Sharon è arrivata durante le prove nel deserto per un tour imminente, quando Van Etten ha invitato la sua band a partecipare al processo creativo: “Per la prima volta nella mia vita ho chiesto alla band se potevamo semplicemente suonare. Parole che non sono mai uscite dalla mia bocca – mai! Ma adoravo tutti i suoni che stavamo ottenendo. Ero curioso: cosa sarebbe successo?” Magia, a quanto pare. “In un’ora abbiamo scritto due canzoni che alla fine sono diventate I Can’t Imagine e Southern Life”. L’album è stato registrato nell’ex studio degli Eurythmics, The Church a Londra, un abbinamento perfetto per il mix mistico di elettronica e trame analogiche della band. La produttrice Marta Salogni (Depeche Mode, Bjork, Bon Iver, Animal Collective) è stata vitale sia come connettore che come produttrice per “il suo amore per i sintetizzatori e il senso dell’avventura” e la capacità di “abbracciare l’oscurità e i suoni unici che avevamo affinato”, racconta Sharon Van Etten.