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Recensione : G.rag & Die Landlergschwister – Schwung

Questo è un album davvero originale e godibile, mai scontato dall'inizio alla fine, e dannatamente pericoloso per la voglia di bere birra che fa venire.

Avete presente quei gruppi, perlopiù bavaresi, che si esibiscono durante le varie pseudo-oktoberfest che ci sono in giro?
Ecco più o meno con G.Rag & Die Landlergschwister siamo a quelle latitudini, ma questo gruppo ha davvero qualcosa in più.

La fondazione a otto anni fa da parte del chitarrista e cantante G.Rag (vero nome Andreas Staebler), che anche suona trash-folk con Los Hermanos Patchekos, rock minimale con i Dos Hermanos e pure no wave nel G.Rag/Zelig Implosion; in tutto ciò trova anche il tempo di suonare con questa grande band di 16 elementi, che affonda le radici nel folkore bavarese e si esibisce nei pub, nelle manifestazioni e per strada.
Il loro suono è di alta qualità e fonde appunto la tradizione bavarese con varie influenze, dal jazz al rock, all’elettronica. Tra cover e canzoni originali si è quindi sviluppato il suono targato Gschwister, ovvero una commistione di suoni che porta gioia. Tecnicamente i musicisti sono molto bravi, e le canzoni sono composte in maniera ottimale.
In questo quarto album i G.Rag & Die Landlergschwister non reinventano il loro suono, bensì vanno in profondità, immergendosi in pieno in quello che è un grande progetto.
Questa banda porta in alto un’idea di germanità davvero originale e molto godibile, e il modo migliore per goderseli è di bere un litro di birra e di ballare con la propria bella.
Non bisogna pensare di essere al cospetto di un’operazione trash o di ridicolizzazione, qui c’è un grande lavoro dietro, come nella fantastica cover di Liquidator, sentire per credere.
G.Rag & Die Landlergschwister sono un gruppo notevole e assolutamente da sentire, hanno tantissimo dentro di loro e non riuscirete a stare fermi. Troviamo addirittura una cover dei Deutsch-Amerikanische Freundschaft (Der Rauber & Der Prinz), che sono per inciso uno dei migliori gruppi elettronici della fertile storia germanica.
Questo è un album davvero originale e godibile, mai scontato dall’inizio alla fine, e dannatamente pericoloso per la voglia di bere birra che fa venire. Nettamente uno dei dischi più belli di quest’anno.
Bavarian’s finest.

Tracklist:
1. Joshua
2. Wernberger
3. Poem for the Viking of the 42nd Strett
4. Villstaler
5. Liquidator
6. Diamant
7. Fischerpolka
8. Der Rauber & Der Prinz
9. Schelln 9er
10. Prost
11. Lost on the river

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