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Recensione : Gallow God – The Veneration Of Serpents

Un lavoro che scorre lentamente tra distorsioni portate allo spasimo e che gli amanti del doom più ortodosso non mancheranno di apprezzare.

I Gallow God sono una band inglese, attiva già da diverso tempo, dedita al death doom e nella quale troviamo una nostra vecchia conoscenza quale il chitarrista di origine italiana Riccardo Veronese.

Il sound proposto non è collegabile al lato melodico del genere ma si rivela decisamente molto più vicino alla tradizione: infatti, se la particolare voce del cantante Daniel Feebles fornisce un’impronta piuttosto nitida in tal senso, lo stesso utilizzo delle chitarre dai toni ultra ribassati e distorti, quasi al limite della stonatura, crea un’atmosfera che può essere anche non essere del tutto apprezzata in determinati frangenti ma che, sicuramente, alla lunga fornisce frutti decisamente prelibati.
Il brano d’apertura, The Circle, mostra in maniera eloquente quanto si possa comporre musica di spessore pur aderendo a modelli ampiamente sfruttati, mentre la successiva Waters of Death, Thy Hands Will Not Cleanse esibisce le stimmate del doom più malato con i suoi rallentamenti parossistici ed un finale di notevole carica evocativa; molto efficaci anche Gaslight, grazie a linee chitarristiche accattivanti e la traccia di chiusura The Cranes of Ibycus ma, complessivamente l’intero lavoro si dimostra di buon livello anche se di non facile fruizione anche a causa di durata non indifferente.
A livello di curiosità, così come è capitato per il disco dei Dea Marica, con Veronese sempre protagonista, nel quale è stato coverizzato un brano tradizionale del 1500, anche in questo caso si è optato con buoni risultati per la rilettura di un brano piuttosto lontano concettualmente dal doom, come Scarborough Fair di Simon & Garfunkel.
Collocabile a livello stilistico tra i primi Cathedral, gli imprescindibili Black Sabbath e Candlemass e i Lord Vicar, anche per le soluzioni vocali molto simili, The Veneration of Serpents si può ritenere un’uscita del tutto soddisfacente; come per i già citati Dea Marica, sullo sfondo si fa sentire tutto l’imprinting del doom britannico, ma questo non è certamente un difetto per un lavoro che scorre lentamente tra distorsioni portate allo spasimo e che gli amanti del doom più ortodosso non mancheranno di apprezzare.

Tracklist:
1. The Circle
2. Waters of Death, Thy Hands Will Not Cleanse
3. At Eternity’s Gate
4. The Veneration of Serpents
5. Gaslight
6. Scarborough Fair
7. A Misers Land
8. The Cranes of Ibycus

Line-up :
Riccardo Veronese – Guitars
Daniel Tibbals – Vocals, Guitars
Mitch Barret – Bass
Chris Takka – Drums

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