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Recensione : Giardini Di Mirò – Deep End Split

Giardini Di Mirò - Deep End Split: Dopo dieci anni di attività (mi sembra giusto) esce l'uscita numero 10 di Love Boat Recs. Ed è un centro. A volte di...

Dopo dieci anni di attività (mi sembra giusto) esce l’uscita numero 10 di Love Boat Recs.
Ed è un centro.

A volte dispiace dirlo/scriverlo perché, magari, qualcuno penserà ad una fase acuta di lecchinaggine: beh, pensate un po’ quel che volete, io questo disco l’ho praticamente consumato a forza di ascoltarlo, alla faccia anche di quelli che dicono che in Italia si suona e si produce della musica di merda.
Side A “GIARDINI DI MIRO‘”
Saranno un bel po’ di anni che sento questo nome in giro, ma non sono mai riuscito ad ascoltare niente, grande scoperta.
Due pezzi: A New Start For Shoegazing Kids e The Soft Touch Of Berlin Guitarfalling.
Soffici nuvole ci accompagnano all’ascolto di due brani simili, incredibilmente coinvolgenti e mai noiosi (post-rock, fuck-rock non so e poco mi interessa di etichettarli).
Entrambi strumentali, riescono a regalarci attimi di grande atmosfera costringendo l’ascoltatore a rimettere la puntina daccapo ogni volta che finisce il lato. Grandi.
Side B “DEEP END
Due chitarre + batteria e anche qui due pezzi C-floor e When You’re the Lowest Common Denomitaor Left, post-rock “sporcato” da psichedelia chitarristica.
Sinceramente i due pezzi non mi hanno fatto impazzire, li trovo poco originali. Preferisco decisamente il mini-cd, ma resta inteso che li ritengo sempre una delle migliori band italiane, d’altronde anche i migliori sbagliano (o meglio non convincono).

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