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Recensione : Gideon – Outcast From Darkness

Facendo un riferimento inusuale per queste latitudini musicali lo spirito dell’ultima opera di Gideon è molto vicino ai Tool, un fare musica in maniera esoterica e contemporaneamente escatologica, un continuo progredire in una ricerca che si chiama vita.

Le persone che sono affezionate alle uscite della label elettronica lessismore sa che non è mai stata un’etichetta di dance convenzionale, ma è anzi un’atelier di idee,un laboratorio dove si sviluppano elementi davvero interessanti e mai comuni o ovvi. Gideon è una delle punte di diamante della lessismore, ed ascoltando questo suo terzo lavoro si può ben capire perché. Il produttore olandese è ad un livello superiore rispetto alla media, sia per intuizioni che per stile musicale.

Gideon costruisce una narrazione usando il linguaggio della musica elettronica, e di tutto ciò ne fa una versione ballabile e da club, certamente un club dalle idee piuttosto innovative, ma pur sempre un club fattibile. Outcast From Darkness è una lunga avventura che si dipana su di un tappeto sonoro che spazia in moltissime direzioni, dalla techno alla house, passando per la deep house e le inevitabili citazioni dei sacri maestri Kraftwerk. Alla base di tutto c’è un immenso lavoro con i sintetizzatori, veri e propri motori primi della creazione di Gideon.

Dopo aver scelto i mezzi viene la narrazione, ed è un piacere per le orecchie, perché nello stesso disco viene esplorato pressoché tutto lo spettro della musica elettronica, il tutto seguendo un piano personale ben preciso. Vi è un filo conduttore che si dipana per tutto il disco, che è allo stesso maestoso e intimo, riflette ciò che c’è di noi nell’universo, e ciò che di quest’ultimo portiamo dentro di noi è una descrizione del nostro essere in bilico fra vita e morte, ed è un disco di elettronica epico e fra i migliori degli ultimi tempi. Fa ballare, riflettere e genera piacere, e sarà benvoluto da differenti tipologie di ascoltatori di elettronica.

Facendo un riferimento inusuale per queste latitudini musicali lo spirito dell’ultima opera di Gideon è molto vicino ai Tool, un fare musica in maniera esoterica e contemporaneamente escatologica, un continuo progredire in una ricerca che si chiama vita.


Bellissimo e molto ballabile, e sì Gideon è incredibile.

Yes

ETICHETTA: lessismore

TRACKLIST
01. Wild Orchestra
02. Tyrant Of Randomness
03. Entering Murder Capital
04. March Of The Red Army
05. Need For Shedevil
06. Phase Of Base
07. Godog Shedevil
08. Bad Impulse
09. Blue Army Of Defeat
10. Define Wealth Of Society
11. Last Voyage Unknown
12. Last Voyage Unknown (Thomas Schumacher Remix)

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