L’ ultimo rigore di Faruk è un libro scritto eccezionalmente bene ed in maniera piacevole,che ha lo scopo non facile di raccontare alcune delle vicende umane che si sono dipanate prima durante e dopo la guerra civile slava degli anni novanta del passato millennio.
Il sottotitolo del libro Una storia di calcio e di guerra illustra molto bene cosa aspetta il lettore. La costruzione narrativa parte dal rigore sbagliato il 30 giugno del 1990 in quel di Firenze durante Yugolslavia -Argentina da Faruk Hadzibegic, che segnerà l’ eliminazione dei plavi dai mondiali di Italia 90.
Quel rigore è stata forse la possibilità,e qui siamo davvero nel campo delle ipotesi umane quantomai fallaci, di scongiurare o almeno ritardare l’ inevitabile,ovvero la guerra civile Forse,ma in maniera molto ipotetica, l’avanzamento del turno avrebbe potuto calmare gli animi,ma sarebbe stato un piccolo placebo di fronte a grandi mali.l’ autore descrive benissimo la veloce dissoluzione della unione slava di fronte ai rinati nazionalismi.
Il libro narra in principio della vita di Faruk, bosniaco di Sarajevo punto di incontro dicmokte culture e città molto viva, colpita perciò al cuore da una guerra fortemente oscurantista, che proclamando di voler far risaltare i nazionalismo ha affossato un’ idea di nazione multietnica che partiva da molto lontano. Il libro è molto dolce seppure narri argomenti affetto facili,ma lo stile davvero incisivo e piacevole di Gigi Riva riesce a darci letture molto importanti di avvenimenti che ci sono volati un po’ sopra la testa. Uno dei tanti pregi del libro è quello di unire molto bene calcio storia e narrativa,in un’ operazione che solitamente non riesce bene.
Questo anche perché Gigi Riva è caporedattore centrale dell’ Espresso e ha seguiti direttamente le guerre nei Balcani. Questa terra è un’ incredibile fucina di storie, uomini e vite, un insieme di gioie e dolori, vita e morte. Qui il calcio è il veicolo narrativo, strumento fondamentale per entrare in storie che altrimenti sarebbero mere cronache, per capire l’assurdità di massacri, ma anche i gesti importanti di persone normali in tempi eccezionali. Come l’ orso Osim, allenatore della selezione slava ad Italia 90, che poco prima della partenza per l’Europeo 92 in Svezia si dimise perché la nazionale e la nazione yugoslava non esistevano più. Ecco l’ omicidio in questo libro è quello dell’ unione panslava, un’ idea che in alcuni momenti storici è riuscita a farsi realtà e a funzionare, ma troppi sono i particolarismi Balcani.
Un libro molto ben scritto e riuscito meglio, potente ma senza mai perdere l’ umanità, con diversi livelli di lettura ma soprattutto molto piacevole e molto utile per capire senza lasciarsi andare a schematismi o sentito dire. Un altro modo di vedere una terra ed un popolo, quello slavo, che ha marcato più di altri la tendenza ad andare verso gli estremi della bellezza e della bruttezza umana .
Gigi Riva – L’ultimo rigore di Faruk. una storia di calcio e di guerra. –
Sellerio Editore
184 pagine
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