Barbara, aprendo il disco fra ritmi vivaci e note delicate, lascia spazio alla voce lievemente ruvida e svogliata della sudata Alla Bonnie E Clyde e al cantato leggermente urlato (a venire in mente è Rino Gaetano) della più pesante Il Prodotto.
Concubina, continuando sulla stessa linea d’onda (anche qui è un senso di pesantezza ad avere il sopravvento), prende forma a partire da pianoforte e chitarra (a cui, in un secondo momento, si aggiungono tromba e trombone) mentre La Strada, riducendo il minutaggio e scorrendo rapida su melodie reiterate, apre all’accattivante e ammiccante La Valeriana (molto riusciti i ritornelli) e al sound frizzante de Lo Zio Beato.
Via Col Diavolo, infine, leggermente più cupa e malinconica, introduce agli iniziali spigoli sonori (non sempre in grado di far presa al primo ascolto) di Stabile 44 e allo stralunato concludere di Zona Industriale.
Giuliano Clerico con il suo La Diva Del Cinemino propone una decina di canzoni che, esclusi alcuni momenti meno convincenti (Il Prodotto, Concubina, La Strada), viaggiano ben salde e sicure sopra la linea della sufficienza. Un album suonato con passione che si lascia ascoltare senza grosse difficoltà.
Tracklist:
01. Barbara
02. Alla Bonnie E Clyde
03. Il Prodotto
04. Concubina
05. La Strada
06. La Valeriana
07. Lo Zio Beato
08. Via Col Diavolo
09. Stabile 44
10. Zona Industriale
Line-up:
Giuliano Clerico
Luca Marinacci
Alex Secone
Claudio Bollini