A due anni di distanza da “Di casa e altre avventure” (accolto con grande calore dal pubblico e dagli addetti ai lavori), torna ad affacciarsi sulle scene con un nuovo album il chitarrista e liutaio romagnolo Giulio Cantore, un gioiello della scena del sottobosco italiano. “Evasivo” esce per Brutture Moderne e Bajun Records, ed è uno scrigno che racchiude dieci brani interamente strumentali, composti in maniera cinematografica e ad ampio respiro, dove Giulio ci mostra tutta la sua capacità di fare musica che emoziona e fa sognare.
Il disco raccoglie composizioni che sono legate da un filo comune, ma possiedono tutte tratti originali, e l’impronta globale del disco è un anelito a raccontare uno stato d’animo composto da tradizione e dalla giusta lentezza e completezza nel raccontare le cose, mettendole in fila e facendole immaginare all’ascoltatore attraverso la musica, che sarebbe poi la missione dimenticata dei dischi.
Le istanze musicali qui presenti sono tante, dal folk al country, dal pop all’ambient, ma è ingiusto rinchiudere in categorie, dato che è tutto molto originale. Molto importante è il contributo di Renato Villa produttore, musicista, fondatore dell’Amor Mio Non Muore di Forlì, fortemente voluto in questo progetto, che vede anche ospiti illustri come Fabio Mazzini, lo stesso Roberto Villa al basso, Fabio Mina e Silvia Vatieri solo per citarne alcuni.
Il titolo è molto azzeccato perché la musica di questo disco rifugge le categorie, ed è una cosa a sé stante, quasi confusa come dice lo stesso Cantore ed è bellissimo anche per questo motivo.
Ci sono dischi come questo che hanno un’apertura mentale e musicale talmente vasta che vanno ascoltati spesso per cogliere le diverse sfumature, e sono tutte sfumature importanti per costruire un grande quadro d’insieme.
Giulio Cantore
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