Il romanzo in questione tratta la storia di Billy, romano invasato di musica punk e allevatore di cani da combattimento. Il suo cane di nome fa Siouxsie, morirà e verrà sostituito con Darby. Dalle Banshees ai Crash, dalla new wave inglese alla costa californiana. Ma il libro è anche una strana storia sentimentale. Billy sta con Barbie (?) che sogna di fare l’attrice ma le cose non vanno per il verso giusto.
Giuseppe Casa lavora per giornali e riviste nazionali. Ha già all’attivo un altro libro edito nel 2002 da Rizzoli, ha scritto racconti.
In questo libro forse ha un obiettivo evidente. Descrivere un ambiente squallido per certi versi di degrado. Descriverlo da dentro, da un integrato che sembra non provare ripulsa per le sue azioni.
In questo senso il libro funziona. Come funziona l’exploitation al cinema (dagli anni 70 fino a Tarantino). E’un libro che riesce a essere avvincente, realista e sporco contemporaneamente. Come certo punk in effetti. Ad un certo punto il protagonista ascolta i Pere Ubu e capiamo che lo scrittore non finge. Diverso è quando partono gli elenchi dei gruppi passati dalla radio, già non mi andavano gli inglesi degli anni ottanta.
Poi ci sono descrizioni efficaci, i cani sanguinano sulla carta. Poi sanguineranno anche i cuori.