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Recensione : Gli Avvoltoi – Quando Vuoi Scappare (1991 – 1995)

Una ristampa fondamentale in quanto raccoglie tutto quanto possa concernere la seconda vita di questa indispensabile band.

Con mio sommo disappunto quest’anno ho dovuto rinunciare, per motivi lavorativi, ad assistere al Festival Beat.

Per me il festival è come i due derby della lanterna, qualcosa che attendi tutto l’anno e al quale non potresti né dovresti rinunciare.
A rendere meno amara questo rinuncia hanno concorso due eventi: il concerto spezzino dei Radio Birdman e l’invio da parte degli amici di Area Pirata di questa ristampa degli Avvoltoi, nonché del nuovo disco degli Strange Flowers.
Ma è della prima che mi accingo a parlare; una ristampa fondamentale in quanto raccoglie tutto quanto possa concernere la seconda vita di questa indispensabile band.
Il periodo preso in esame è quello nel quale Moreno Spirogi, riuniti attorno a sé due ex Ugly Things nonché un tastierista (Max Cippo) già attivo in alcuni live del gruppo, decise di dare un nuovo impulso al glorioso nome degli Avvoltoi.
Questo sodalizio diede alla luce due 7″ editi dalla Destination X (stiamo parlando della mitica etichetta di Scanna!), un 12″ (Vu ballé vu) ed un demo.
A questi pezzi vengono poi ad aggiungersi altri cinque brani dei quali due live: l’hendrixiana Hey Joe e l’indimenticabile Gli avvoltoi sono qua.
Quella che troverete, come già dettovi in precedenza, è una versione della band che abbandonato (solo parzialmente) il beat degli esordi rendeva il proprio sound più variegato ma non meno elettrizzante.
La parte del leone la fanno le cover, vi si ascoltano infatti brani rivisitati di Spencer Davis Group, Deep Purple (Hush, già coverizzata nei sixties dai Colours), Easybeats (anche loro già ripresi dai Ribelli), Small Faces, Pink Floyd (quelli barrettiani, of course) e Fleurs de Lys.
Fra i pezzi originali spiccano l’acid jazz alla Link Quartet di Mi hanno portato sulla luna, il primo hard-rock ancora colorato di beat di Dammi la mano, la psichedelia liquida di Circo magico ed addirittura il funky polizziottesco di Dopo cambierà.
Ma è tutta la raccolta che val la pena ascoltare così da potersi fare un’idea di cosa si incidesse in Italia in quegli anni.
Il tutto è poi completato dalle magnifiche foto (interne e di copertina) che immortalano la band nella sua semplicità.
Da non dimenticare infine il sentito ricordo alla memoria di Stefano “Pugnaro” Cervellati, bassista del gruppo,che ha lasciato questa valle di lacrime a soli 34 anni.
Ciao grande spero che tu dove sia ora possa suonare e divertirti con Arthur Lee e Sky Saxon.

Tracklist:
1.Sono Un Uomo
2.Per La Mia Felicità
3.Hush
4.Ballavi Di Notte
5.La Follia
6.Quando Vuoi Scappare
7.Mi Hanno Portato Sulla Luna
8.Dammi La Mano
9.Circo Magico
10.Lucifer Sam
11.Sto Diventando Un Mostro
12.Dietro Le Sbarre
13.Dopo Cambierà
14.Dammi La Mano (demo version)
15.Nell’Aria
16.Hush (1st version)
17.Quando Vuoi Scappare (1st version)
18.Hey Joe (live)
19.Gli Avvoltoi Sono Qua (live)

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