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Recensione : Haate – As The Moon Painted Her Grief

Un lavoro degno della massima attenzione da parte di chi è alla ricerca di un momentaneo distacco dalle sonorità urticanti del metal estremo.

Non di rado uscite riconducibili a questo ambito stilistico, che viene definito a grandi linee dark-black-ambient, altro non si rivelano se non un’accozzaglia di suoni ripetitivi, minimali ed eseguiti pure in maniera scolastica, senza che vi sia la minima possibilità di coinvolgere il potenziale ascoltatore.

Fortunatamente c’è anche chi riesce a scongiurare abilmente questo rischio, proponendo lavori sicuramente credibili e capaci di reggersi ampiamente sulle proprie gambe come questo As The Moon Painted Her Grief, propostoci dalla one-man band italiana denominata HaatE.
Il disco si compone di tre tracce piuttosto lunghe, per una durata totale che sfiora i 35 minuti, nelle quali prevale un’atmosfera dai tratti oscuri quanto evocativi ben condotta dalle tastiere, che vengono accompagnate da pregevoli effetti collocati sullo sfondo; chiaramente il black qui lo si trova principalmente a livello di attitudine (salvo una breve accelerazione percussionistica in avvio di Crystal), senza dimenticare però quella che è la struttura melodica dei brani.
In effetti, non pare un’assurdità definire la musica degli HaatE una sorta di processo di raffinazione del black, che si concretizza ripulendolo dal tremolo delle chitarre, dal blast beat e dallo screaming, mantenendo invece quello che, di fatto, è lo scheletro sul quale si poggia un genere estremo basato su caratteristiche melodiche ben definite, anche se talvolta sovrastate dalla furia misantropica e distruttiva dei suoi autori.
MG, il musicista titolare del progetto, possiede la dote non comune di comporre una musica di matrice ambient che non annoia, avvolgendo piuttosto l’ascoltatore e conducendolo gradualmente su territori pregni di oscurità e di malinconia, in maniera avvicinabile a livello di risultato a quanto fatto più o meno contemporaneamente dai Wolves In The Throne Room con il loro “Celestite”; mentre il lavoro dei fratelli Weaver, però, attinge parzialmente alla tradizione elettronica mitteleuropea, As The Moon Painted Her Grief appare maggiormente contiguo a quanto partorito dalla scena scandinava più recente (Lustre), rivelandosi anch’esso degno della massima attenzione da parte di chi è alla ricerca di un momentaneo distacco dalle sonorità urticanti del metal estremo.

Tracklist:
1.As The Moon Painted Her Grief (part 1)
2. Crystal
3. As The Moon Painted Her Grief (part 2)

Line-up:
MG

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