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Recensione : Heretical – Dæmonarchrist – Dæmon Est Devs Inversvs

Quello degli Heretical è un lavoro molto curato sotto tutti gli aspetti e che si va collocare tra le innumerevoli uscite degne di massima attenzione prodotte, suonate ed immaginate sul suolo italico

Spero di non apparire alla lunga troppo noioso nel perorare costantemente la bontà della nostra scena estrema (per quanto non particolarmente coesa, ma questo è un altro discorso), non potendomi sottrarre a tale piacevole obbligo quando mi trovo puntualmente a dover parlare di album eccellenti, tra i quali va annoverato di diritto questo ritorno, a ben 13 anni dal precedente full-length, dei siciliani Heretical.

Azmeroth, unico superstite della formazione originale, ha rimesso in piedi un combo di grande spessore, tale che la sbrigativa definizione di symphonic black metal che viene affibbiata per comodità alla sua band appare riduttiva.
I testi profondamente anticristiani si poggiano su un base black che può ricordare tutti e nessuno allo stesso tempo, tanto sono varie e molteplici le sfaccettature del genere mostrate all’interno di Dæmonarchrist.
Dopo un inizio all’insegna di un black piuttosto canonico, ma esibito a velocità notevoli senza per questo sacrificare l’aspetto melodico, I Bleed Black si pone come primo brano pesante sia per una durata più consistente sia, soprattutto, per le atmosfere dense ed oscure che vengono evocate in un contesto sonoro che, in fondo, di black possiede per lo più la base ritmica e l’interpretazione vocale di Lord Nefarius, mentre le sonorità sono molto più avvicinabili ad un heavy metal occulto, come da tradizione tricolore .
Devastate E Liberate, cover dei Limbo nel quale appare l’originale vocalist del brano, Gianluca Becuzzi, si pone in qualche modo quale spartiacque dell’opera che, da qui in poi, tocca picchi qualitativi ancor più ragguardevoli, prima in un brano violento ed intenso come di rado accade d’ascoltare quale, The Gift, Lemegeton, poi con la magnifica Lvzifer Démasqvé, arricchita da un violino che si sposa alla perfezione con il sound sempre maligno ma composito e ricco di spunti non convenzionali esibito dagli Heretical.
Res Satanæ Creata mostra tutte le qualità del tocco del tastierista Orias, alle prese con le melodie evocative che introducono due bordate a base di black/trash come Cvm Clave Diaboli e Demonmetal, prima che il lavoro si chiuda con un outro tutt’altro che banale quale Mediator Dei (Conclusio), dove il violino giunge di nuovo a tratteggiare trame sonore inquietanti che sfociano infine in una cacofonia controllata, anche se, in effetti, il disco non si chiude tecnicamente qui, visto che dopo circa tre minuti di silenzio si palesa una ghost track contenente il campionamento di un qualche oscuro rituale recitato da voci femminili.
Quello degli Heretical è un lavoro molto curato sotto tutti gli aspetti e che si va collocare tra le innumerevoli uscite degne di massima attenzione prodotte, suonate ed immaginate sul suolo italico; come già detto in altre occasioni, l’invito è quello di lasciar perdere nomi noti con ormai poco o nulla da dire dando invece una chance a realtà meno pubblicizzate ma capaci di fornire nuovo slancio al metal estremo in ogni sua forma.

Tracklist:
1. VICarIVS fILII DeI (Inductio)
2. Averno Resvrrectvris
3. Der Monarchristvs
4. I Bleed Black
5. Devastate E Liberate (Libro Primo)
6. The Gift, Lemegeton
7. Lvzifer Démasqvé
8. Res Satanæ Creata
9. Cvm Clave Diaboli
10. Demonmetal
11. Mediator Dei (Conclusio)

Line-up:

Azmeroth – Guitars, Bass
Lord Nefarius – Vocals
Orias – Keyboards, Vocals (backing)
Arymon – Drums

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