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Recensione : Herself & The Laissez Fairs – Gleaming

La capacità di Valenti sta nel confondere (apparentemente) l’impatto sonoro lo-fi, per stupire l’ascoltatore con la dolcezza e la malinconia che i synth intrecciano con le chitarre garage

Che strano personaggio Gioele Valenti, sempre pronto ad andare avanti nelle sue piccole – grandi imprese … senza parlare di economia ovviamente. Le sue collaborazioni, aggiornate al 2015 vantano diversi nomi, che messi assieme non lo riducono solamente ad un critico musicale , ma ad un artista eclettico: Damo Suzuki, Swans, Dinosaur Jr., Verdena, Giardini di Mirò e Jennifer Gentle.

John Fallon e Joe Lawless sono i due compagni di viaggio con i quali condivide la creazione delle cinque tracce che senza interruzioni, procedono in una time line, che rende lisergica qualsiasi modalità d’ascolto. Gleaming ha diverse sfumature in grado di attenuare il primo ascolto, nel quale tutto sembra scontato dagli echi di Nick Drake e Mercury Rev. Ma la capacità di Valenti sta nel confondere (apparentemente) l’impatto sonoro lo-fi, per stupire l’ascoltatore con la dolcezza e la malinconia che i synth intrecciano con le chitarre garage. Non è scontato rendere un disco adattabile ad ogni stagione dell’anno, senza centellinare le vaghe atmosfere che ogni mese rende tributo, ovunque fuori Canterbury, dove probabilmente le matrici suggestive sono state prese in prestito e adoperate sapientemente. In The River gli archi danno un utopia di apertura ma in Nihil, che chiude la sequenza ci ritroviamo tra le fattezze di un disco dei Jesus & Mary Chain (anche con molto piacere). Torches I apre con molta intimità quello che in Torches II diventa confidenzialmente ritmo mentre I don’t mind diventa una perfetta sfumatura che collega la reprise. L’unico difetto che non rende il disco perfetto (e stilisticamente per questo già lo è) , è il probabile mixaggio che fa delle chitarre un leggero brusio, visto che avrebbe potuto suonare perfettamente lo-fi anche con un’adeguata nitidezza cristallina. valutazione elevata, in aumento se prossimamente suonato dai Rebekah Spleen, a completare il quadro familiare.

Tracklist:
1. Torches (I)
2. I Don’t Mind
3. Torches (II)
4. The River
5. Nihil

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2 risposte

  1. It was truly a fantastic experience to be so closely involved in the recording of this most unique 5 song CD…..the songs are superb…..and believe me, I know quite a bit about songwriting….

    Sincerely,
    John Fallon of The STEPPES…and now with The Laissez Fairs

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