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Howard Marks – Mr Nice

Howard Marks a.k.a. Mr Nice. Ovvero il famoso trafficante gallese, che ha avuto a che fare con tutte le dogane e le polizie del mondo, smerciando erba e fumo ovunque, creando un impero enorme.

La prima parte del libro si apre in una graziosa atmosfera da piccolo mondo antico della criminalità, infatti, questo giovane rampollo uscito dalle migliori scuole inglesi, con i suoi modi gentili e il suo accento da high society, comincia a fare i primi affari proprio nei campus di Oxford. Meglio dire subito che il criminale bello, intelligente, simpatico e sciupafemmine che ama le belle donne e le auto di lusso è un tantino inflazionato, se poi aggiungi che proviene da una umile famiglia del Galles e che arriva ad essere professore a Oxford, allora comincia a starmi anche un po’ sui coglioni. Infatti, la storia di Mister Marks sembra la trama di un film alla zero zero sette, verrà ingaggiato dall’M16, ovvero i servizi segreti di sua Maestà, togliendosi la soddisfazione di fare affari contemporaneamente con l’IRA, con la Jakuza e la famiglia Gambino di New York, tutto questo a meno di trent’anni. Il libro è leggero e scorre bene, forse un po’ ripetitivo su certe cose, ma pur essendo di seicento pagine, non ci si annoia, inoltre i particolari sulle prigioni americane e sulla vita al loro interno non sono banali e sono raccontati con realismo, molto meglio che nelle svariate pellicole viste al cinema. Il protagonista si comporta come un giovane oxfordiano, è sempre brillante, vestito in maniera impeccabile, pettinato alla moda e qualsiasi cosa faccia, lascia sempre un irresistibile alone british. Nella seconda parte il racconto comincia a farsi un pochettino più credibile e appassionante, il protagonista parla de suoi viaggi in Afghanistan e in Thailandia dove intesse contatti con i produttori e dove installa attività di copertura. Il romanzo si apre con l’uscita dal carcere americano e va a ritroso nel tempo fino all’arresto da parte della DEA. Siamo a cavallo tra i settanta e gli ottanta e il nascere di nuove droghe come l’eroina e la cocaina non rappresentano minimamente una fonte d’interesse per Mr Marks, che invece rimarrà sempre fedele all’hashish e alla marijuana. Al di là di ogni facile moralismo Howard Marks è un personaggio sui generis e la sua autobiografia finisce per rendercelo una sorta di simpatico antesignano del mondo del traffico di droga, il cui problema principale (oltre a non farsi beccare), è quello di smaltire montagne di denaro contante aprendo conti e società di comodo in tutto il mondo. Marks verrà arrestato dalla DEA nel mille novecento ottantotto a Maiorca e estradato negli States, dove passerà buona parte della reclusione nel carcere federale di Terre Haute, uno dei peggiori e dei più pericolosi. Per certi aspetti la storia di Mr Nice somiglia a quella di George Jung, narcotrafficante americano, interpretato da Jonnhy Depp, nel film Blow, dove gioventù, soldi e successo lasciano poi il posto alla vecchiaia, alla galera e alla solitudine, come in una specie di contrappasso. Ma per un personaggio come lui, non può mancare il lieto fine, perché una volta uscito di prigione e tornato in Inghilterra diventerà protagonista di film, interviste e reportage, proprio come un vero divo dello spettacolo.

giobattabis@hotmail.com

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