Da San Paolo, metropoli brasiliana, arriva questi ottimi Huey, che si autoproducono il full- length di esordio dopo essersi formati nel 2010 ed aver dato alle stampe un Ep nello stesso anno (“¡Qué no me chingues wey!”) e due singoli che sono comunque presenti in questo Ace.
La particolarità del combo è quella di suonare uno stoner influenzato dal doom settanti ano e interamente strumentale, che risulta essere così una lunga jam session divisa in sette capitoli di emozionante rock/metal stonato a tratti psichedelico, dove troverete molti richiami alle band che nell’arco di oltre trent’anni hanno fatto la storia del genere.
Dalla traccia iniziale, Sex & Elephants, verrete travolti dalle digressioni strumentali dei cinque ragazzi brasiliani i quali, da par loro, puntano e molto su un impatto colmo di rimandi al sound del Sabba Nero infarcendolo di groove desertico e lisergici viaggi nei meandri delle intuizioni assuefatte da dosi massicce di cannabis della musica di Sleep e Kyuss.
Freak al punto giusto, questo riuscito dischetto ha dei picchi qualitativi altissimi nella coppia di brani Por Detrás de los Ojos e Pedregulho, che mostrano l’abilità dei musicisti con i propri strumenti ed un songwriting in stato di grazia, facendo risultare la mezz’ora abbondante di durata un ottimo accompagnamento per eventuali viaggi chimici, specie sulle note della crimsoniana Valsa de Dois Toques, perfetto incrocio tra l’anima settantiana e le sonorità della Sky Valley.
Consigliato agli stoner maniacs, l’album però potrebbe essere apprezzato anche dai nostalgici del decennio settanti ano; poche volte ho trovato un album strumentale in grado di mantenere così alta l’attenzione per tutta la sua durata. Chapeau !
Tracklist:
1. Sex & Elephants
2. Baby Monstro
3. Por Detrás de los Ojos
4. Pedregulho
5. Valsa de Dois Toques
6. Nice Weather for the Carnaval
7. Samuel Burns
Line-up:
Vellozo – bass
Rato – Drums
Vina – Guitars
Minoru – Guitars
Dane – Guitars
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