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Recensione : I Mitomani Beat – Fuori Dal Tempo

I Mitomani Beat - Fuori Dal Tempo: Correva l'anno 1988 ed io ero un giovane garage-punkers che impazziva per Chesterfield Kings, Fuzztones e Sick Rose; con...

I Mitomani Beat – Fuori Dal Tempo

Correva l’anno 1988 ed io ero un giovane garage-punkers che impazziva per Chesterfield Kings, Fuzztones e Sick Rose; conoscevo veramente poco il beat italiano dei sixties e pensavo fosse un qualcosa che potesse giusto piacere ai miei genitori, insomma musica noiosa, prevedibile e per vecchi.

Ma proprio nel corso di quell’anno lessi sulle riviste specializzate le recensioni,quasi unanimemente entusiastiche, di un disco intitolato “Il nostro è solo un mondo beat” di un gruppo bolognese che prendeva il nome de Gli Avvoltoi.
Lo comprai e fu amore a primo ascolto,era pieno di canzoni orecchiabili ma per nulla banali,piene di colori,di energia e di entusiasmo.
Da allora ho ascoltato tantissimi brani di quell’inestimabile patrimonio che fu il beat italiano scoprendo vere e proprie gemme che potevano tranquillamente rivaleggiare con i pezzi che si trovavano sui volumi di “Back from the grave” o di “Peblees”.
Quando mi accingo a parlare di questo album dei Mitomani Beat (da non confondersi con i fantomatici Mitomani Punk) sono trascorsi ben 26 anni da quel disco degli Avvoltoi ma non per questo in codesti orribili tempi (non solo in campo strettamente musicali) c’è ancora chi possiede l’innocenza e l’entusiasmo per proporre questo tipo di sound.
Eh già perché ci vuole veramente una gran voglia di andare controcorrente per presentare pezzi come l’iniziale Suono beat, un vero e proprio manifesto programmatico sorretto da un gran lavoro di tastiera, o la garagistica Capricciosa, in cui fa una notevole comparsa un’armonica killer che tanto fa Texas garage-punk.
Ma non solo di questi brani è forte questo Fuori dal tempo, ci troverete anche la cover di un pezzo magico come Arriva la bomba, canzone tanto bella quanto difficile da riproporre, compito che la band assolve in modo brillante, e la soave malinconia tipicamente sixties di Lui non c’è.
Il morto a galla, se fossimo nel 1967, potrebbe essere stata una possibile hit dell’estate, una di quelle che riempirebbe le rotonde sul mare, degna com’è del Clem Sacco più ispirato (chissà poi perché il buon Clem non abbia avuto il successo che meritava) e, se poi si prende il tema di Batman e lo si trasforma in Beatman, vedrete che il cerchio si chiude perfettamente.
Questo album quindi non fa che confermare, se ce ne fosse ancora bisogno che,alla faccia di chi vuole spacciare come la nuova frontiera della musica gruppi intellettualoidi e noiosissimi, nell’anno del signore 2014 chi suona beat, o più in generale sixties, propone la musica più fresca divertente e vitale che esista al mondo!

Tracklist:
1.Suono Beat
2.Capricciosa
3.Shake
4.Mai Tua
5.Arriva La Bomba
6.Lui Non C’è
7.Baciami Stupido
8.Il Morto A Galla (free)
9.Beatman
10.Bacio Solo Te
11.Shake In The Morning

Line-up:
eve- voce
il maestro- chitarra, farfisa
marco- chitarra, voce
stazi- basso
panta- batteria

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