Si parte con il sound classicheggiante e rilassato de L’Inutile Epicità, per poi incontrare il disordine strumentale di Lex Intro e la tromba appassionante (soprattutto nel finale western) di Metronotte.
Danza Cutturu, fra jazz e rockabilly, cerca di coinvolge con il suo piglio incalzante, mentre Il Parenormale, mescolando (senza entusiasmi) sonorità anni ’80 con metal, funk e punk, lascia che a proseguire siano il sapore anni ’60 (tagliato da chitarre affilate) di Chimichanga e gli echi anni ’70 della successiva L’Indegno Vito.
Stimoli Avversivi, infine, con il suo noise estremamente ostico (basso, batteria, sax distorto e cantato spigoloso), introduce le degenerazioni synth pop di Operazione Nido e i disorientanti ringraziamenti della conclusiva Arrivederci E Tante Care Cose.
Con questo disco Il Nido ha combinato un mezzo pasticcio. I dieci brani presentati, infatti, seppur impeccabili dal punto di vista della tecnica e delle abilità esecutive, delude per quanto riguarda contenuti e idee. L’eccentricità ha preso il sopravvento, per cui non solo ogni pezzo è un minestrone di generi difficile da digerire, ma il tutto è condito da evitabili intermezzi e buffonerie di vario tipo. Ci troviamo di fronte a un album bislacco, che può far breccia solo nei cuori più folli.
Tracklist:
01. L’Inutile Epicità
02. Lex Intro
03. Metronotte
04. Danza Cutturu
05. Il Parenormale
06. Chimichanga
07. L’Indegno Vito
08. Stimoli Avversivi
09. Operazione Nido
10. Arrivederci E Tante Care Cose
Line-up:
Val Monteleone
Valerio Marcangeli
Dante Mei
Fabio Romano Marianelli