iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Il Nulla Buono A Nulla Di Bob Accio

"Il nulla buono a nulla" di Bob Accio: Sui m

Sui muti muri
la smania di pulizia,
cancellini ecologici
poco logici
nel taciturno meriggio
vo’ contemplando assorto.
Sortilegi e incantesimi,
medievalismi ed epici
grotteschi abbuffano
il dissenso pensato,
cui abdicare in nome
del candore.
Puri, naturali, sani
e deviati. Affrontiamo
su altri fronti eterei
il distacco dalle illogicità
dei potenti, noi schiavi
abituati alle stimmate private.
Non religioni, ci culliamo
nel vagheggiar lidi spirituali
che adeschino il fisico
vessato dal fisco,
e in Calabria gli ospedali muoiono.

Poveri e dissanguati alla ricerca
del picco vitale, la nostra bella cartolina
pregna
di fresca inutilità benigna.

“Il nulla buono a nulla” di Bob Accio

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)