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INDIGNAZIONE A COMANDO

Ci si indigna per l'ennesimo massacro di guerra, un orrore perpetrato nella città ucraina di Bucha e, se effettivamente avvenuto, non sarà l'unico né tantomeno l'ultimo.

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INDIGNAZIONE A COMANDO

Ci si indigna per l’ennesimo massacro di guerra, un orrore perpetrato nella città ucraina di Bucha e, se effettivamente avvenuto, non sarà l’unico né tantomeno l’ultimo. Da sempre i civili inermi sono le vere vittime di ogni conflitto e la storia abbonda di questi crimini, per questo il vero crimine è la guerra in sé e chiunque non la condanni si rende complice di ogni vita persa in combattimento, di ogni civile caduto, di ogni massacro e di ogni pulizia etnica.

Quest’ultimo massacro è stato enfatizzato dai media mainstream strumentalmente, con abbondante divulgazione di video ed immagini veramente forti, con lo scopo di provocare e pilotare l’indignazione nelle persone e fomentarne la paura, esattamente come successo con la pandemia, con la paura una parte degli individui (sempre troppa) è disposta ad avallare qualunque decisione governativa, anche se in contrasto con la propria etica personale, giustificando qualunque posizione, anche contrastante i principi costituzionali e limitante le libertà personali. Come è stata la paura per la propria salute, oggi la paura è la guerra, questa guerra! Non perché sia vicina (in Libia si combatte da anni ed è molto più vicina a noi) ma in quanto viene colpito il modello occidentale, modello basato sul benessere, sul possesso e sulla vita infinita, alla portata di tuti solo nella teoria mentre le contraddizioni di questo sistema sono sotto gli occhi di tutti, in qualunque luogo si viva. Ma la vera paura è la morte, in una società dove essa non è mai menzionata, e pare esorcizzata, si dimentica che è il termine naturale di un percorso biologico riguardante tutti, nessuno escluso, e perché questo avvenga occorre indignarsi contro qualunque posizione bellicista.

Indigniamoci per la propaganda, mascherata da informazione, che stiamo subendo, propaganda di guerra volta sia a creare consenso verso posizioni sempre più interventiste, da parte di chi governa, dell’Unione Europea e della NATO tramite gli USA. Ogni invio di armi significa una chiara posizione contro un nemico creato anch’esso mediatamente con un immaginario raffigurante il barbaro, inumano capace delle azioni più terribili nei confronti di civili inermi.Occorre eliminare questo nemico perché se domani arrivasse da noi….. .

Oggi vengono inviati armamenti e domani?

Indigniamo per ogni orrore, per ogni guerra che dell’orrore ne è l’essenza, per ogni propaganda, evitiamo la normalizzazione degli avvenimenti, evitiamo la costruzione del nemico, sopratutto evitiamo di credere che esistano guerre pulite e armi intelligenti ricordando che l’uomo finisce dove comincia il soldato.

Indigniamoci sempre quando la vita umana non è rispettata, a prescindere dai numeri e dal contesto.

Indigniamoci ,ma non a comando!

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