In occasione dell’uscita del suo disco di debutto “Invisible pathways” abbiamo avuto il privileglio di fare due chiacchere con la cantante, compositrice e improvvisatrice Martina Di Roma, artista molto interessante e dalle idee molto chiare. Il suo disco è una carezza per le orecchie, con la musica sempre in primo piano, con composizioni molto ben costruite fresche e moderne ma con un forte sapore di musica antica, nel senso di musica dalle forti radici. Jazz, pop e tanto altro, da sentire assolutamente.
Ringraziamo Martina Di Roma e Morgana Grancia di Conza.
Ciao Martina, grazie mille della tua disponibilità, ti puoi presentare ai nostri lettori? –
Ciao e grazie a voi per avermi dedicato uno spazio! Sono Martina Di Roma, cantante, compositrice e improvvisatrice della provincia di Milano. Cantare è il mio sogno da sempre, la musica è una parte fondamentale della mia vita e finalmente il 6 ottobre 2023 è uscito il mio disco di debutto Invisible Pathways.
Come nasce il tuo debutto discografico “Invisible pathways”?
Negli anni di studi ho iniziato a scrivere testi, più acquisivo conoscenze musicali più iniziavo a comporre. Scrivere è diventata un’esigenza, uno sfogo e il mio spazio. Ho sentito la necessità di volermi esprimere e inserirmi nel mondo musicale quindi dopo alcuni mesi di ricerche e preparazione, a settembre 2022 sono iniziate le registrazioni di Invisible Pathways insieme ai fantastici musicisti Pasquale Ivan Dante Rinaldi, Nathan Francis e Daniele Patton.
Una caratteristica molto interessante delle tue canzoni è la descrizione di molti stati d’animo, anche di quelli non facili e felici, e la tranquillità nel descriversi anche fragili che è una caratteristica non comune in questa società.-
Non ho timore nel dirmi fragile, nonostante questo termine abbia un’accezione negativa in questo mondo è anche ciò che ci rende umani. Grazie per aver notato questa caratteristica, mi fa molto piacere.
La musica può essere una terapia o è qualcosa di diverso ?
La musica è terapia in un senso diverso dall’effettiva terapia fatta con un* specialista. Arriva nel profondo e tocca corde che abbiamo in comune anche con persone a noi sconosciute, ci fa sentire meno soli e ascoltati, ci fa sentire normali e uniti.
Quale è stato il tuo cammino musicale che ti ha portata fino a qui ?
Ho iniziato ballando per poi passare allo studio del canto, ho preso qualche lezione di piano ma è stato verso i 17 anni che ho capito quanto cantare fosse importante per me, ho un diploma in canto jazz preso nel 2021 al triennio accademico dei Civici Corsi di Jazz e attualmente sto terminando il biennio in canto jazz alla Siena Jazz University.
Come vedi il tuo percorso musicale in questa era digitale, con la tua musica così dolce e calda ?
Per quanto sia un mondo complesso e difficile, credo ci sia spazio per tutti o almeno lo spero. Mi auguro di poter continuare ad essere sincera e me stessa e di non avere mai paura di intraprendere strade che possono sembrare difficili o incerte. Sono molto curiosa e mi piace scoprire novità, questo sarà sicuramente il mio modo per andare avanti nel mio percorso musicale
Se dovessi scegliere delle letture da fare durante l’ascolto del tuo disco cosa sceglieresti ?
Mmm, la lettura è molto personale ma direi un libro su una storia di vita quotidiana, magari raccontato in prima persona, in cui non necessariamente è specificata un’ambientazione ma, anzi, è possibile immaginare il proprio luogo.
Grazie mille.