iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Intervista Stormwolf

Dopo aver recensito il loro ultimo lavoro,"Voyager", uscito per Nadir Music, abbiamo avuto la fortuna di fare una bella chiacchierata con gli Stormwolf, uno dei gruppi metal più interessanti che abbiamo in Italia.

Dopo aver recensito il loro ultimo lavoro,”Voyager”, uscito per Nadir Music, abbiamo avuto la fortuna di fare una bella chiacchierata con gli Stormwolf, uno dei gruppi metal più interessanti che abbiamo in Italia. Leggetela ascoltando la loro musica, grazie agli Stormwolf e a Trevor di Nadir Music.

Rispondono Dave “The Brave” Passarelli, chitarra-e Tiziana “The Power” Cotella -batteria.

– Come sono nati gli Stormwolf ? –

Dave: Gli Stormwolf nascono nel 2014 da un’idea di Francesco che decide di metter mano ad alcuni brani scritti negli anni precedenti dopo aver conosciuto Elena Ventura. A loro si sono presto aggiunti Mark Castellaro, vecchia conoscenza di Francesco, al basso, e Jack Stiaccini (Stramonia, Skeletoon) alla batteria. Questa è la formazione che ha dato vita al primo demo, Swordwind (2015). Conosco Francesco da molti anni e dopo aver sentito il demo gli ho detto che era molto bello e che se avesse avuto bisogno do una seconda chitarra per qualche data poteva contare si di me…ed è così che da “qualche data” siamo passati a due album J ci sono poi stati altri cambi di formazione che hanno portato poi all’ingresso di Tiziana alla batteria, Davide al basso ed infine alla dipartita di Elena, sostituita alla voce da Irene

– Il  vostro suono è molto originale e particolare a chi vi ispirate ? –

Dave: Grazie per il complimento! Non è sicuramente qualcosa da dare per scontato. Le nostre influenze spaziano dall’hard rock anni ’70 all’heavy metal anni 80. Personalmente le mie band do riferimento sono Iron Maiden, Manowar, Thin Lizzy, Savatage, Helloween, Angra..ma non disdegno band più estreme come ad esempio Slayer, Children of Bodom, Nile. Francesco condivide queste influenze ma è sicuramente un amante di band come Van Halen, Dokken, Ratt.

– L’ambientazione di “The voyager” è legata al mare e ad avvenimenti marinareschi, come nasce questa idea ? –

Dave: “Voyager” è sicuramente legato a temi marinareschi, come si può notare nell’opener “Lepanto” che parla della famosa battaglia navale. Il fatto di essere di Genova penso che un qualche modo ci renda più sensibili al tema del mare ed eserciti un fascino innegabile. Il tema del viaggio credo però che in questo album vada oltre e si possa trovare in brani come “Fast Lane”, in cui il viaggio avviene su ruote, che brani come “Horizons”, “Fate” o “Fade into you”, in cui avviene all’interno dell’anima e personalità e porta ad un’evoluzione, talvolta inevitabile.

– Il vostro ultimo disco è davvero di alta qualità e molto coinvolgente, cosa vi aspettate in questi tempi così difficili per i musicisti ? –

Titti: intanto grazie per i complimenti, secondo, è una domanda interessante che purtroppo presenta una risposta non troppo lieta. Se già prima del covid il mercato musicale (soprattutto nel Metal e soprattutto in Italia) era complicato, adesso è ancor di più un territorio in cui ingranare la marcia è estremamente difficile. In ogni caso il disco sta andando bene quindi siamo già contenti di poter essere di compagnia ai nostri fan e alle persone a cui piace il nostro nuovo lavoro.

– Cosa vorreste dire ai giovani che cominciano a suonare heavy metal ? –

Titti: essendo giovane anche io, questo è un tema che ho molto a cuore. Purtroppo ragazzi a cui piace questa musica ce ne sono sempre meno, ancora meno che lo suonano. Vorrei dire a tutti di crederci sempre, e di farsi strada tra le innumerevoli difficoltà, per passione, per divertimento, di non mollare. Non serve per forza essere super talentuosi, è più importante la costanza e la determinazione, se c’è davvero la voglia le cose pian piano arrivano. Ricordiamoci che più siamo meno complicato diventa!

– Cosa significa per voi suonare assieme come gruppo ? –

Titti: sono cresciuta in questa band, è stata una dei miei primi progetti seri che mi ha aiutata a crescere sotto molteplici aspetti. Sono molto legata a Stormwolf, al suo ideatore Francesco, e la band rimane per me una famiglia. Quando ci vediamo c’è il piacere della condivisione, e anche se spesso passa molto tempo tra una sessione e l’altra, è come riprendere un discorso da dove lo si era lasciato. Non smettiamo mai di stupirci perché il tempo passa e le nostre influenze musicali ci fanno aggiungere, togliere, cambiare o stravolgere proprio elementi e dettagli dal nostro modo di suonare, ma al contempo ci guardiamo con le stesse facce brutte ispirate dai riff e dai groove succosi, che ci fanno fare “headbanging” a nastro. È un evolversi continuo, ma continuando a riconoscersi in quello che eravamo e che saremo. Anche per questo il nuovo album prende il nome di “Voyager”. Siamo stati un po’ malinconici ultimamentehahahahah!

– Progetti futuri ? –

Titti: come detto prima i live non sono una prospettiva imminente, adesso ci godiamo un attimo la pubblicazione del disco, e poi credo che ricominceremo a comporre. In fondo comporre è più un bisogno, una naturale conseguenza del nostro essere musicisti. Molto a breve però stiamo programmando l’uscita di qualche video, ma non anticipo nulla e lascio che la curiosità vi solletichi,  rimanete curiosi e controllate i nostri profili!

Grazie mille, ciao.

Grazie molte per l’intervista, è stato un piacere. Potete trovare Stormwolf su tutte le piattaforme social, speriamo di rimanere in contatto. Buon proseguimento a presto!

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)

Barmudas Pink Rock Society

Barmudas – Pink Rock Society

Barmudas Pink Rock Society: immergiti nelle sonorità di Message in your Butthole e scopri la potenza della loro musica rock, solo su Spotify!