iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : The Queen Is Dead Volume 137 – Ironrat, Möuth, Lutan Fyah

ironrat, Möuth, Lutan Fyah: Sludge doom inglese, proto doom e seventies incredibili e una voce reggae inimitabile.

Ironrat, Möuth, Lutan Fyah

Sludge doom inglese, proto doom e seventies incredibili e una voce reggae inimitabile.

IRONRAT

Gli Ironrat provengono da Bradford in Inghilterra e pubblicano “Beneath it all” per Argonauta Records, seconda prova discografica della loro carriera. Il suono degli Ironrat è un doom sludge molto che incide solchi nella mente dell’ascoltatore, si parte dagli Orange Goblin per spaziare in un orizzionte musicale che comprende i Kyuss, qualcosa di desertico e qualcosa di più metal, il tutto bilanciato molto bene. I riffs sono continui e cadono come stelle comete nella costellazione di questo disco, il suono è compatto e granitico, potente e con una melodia notevole, sinuoso e monolitico al contempo. Il gruppo di Bradford riesce a rendere il suo suono sia godibile che credibile, una galassia di emozioni per chi ama la musica pesante che porta lontano.

Dentro al loro suono c’è anche una grande impronta lasciata dai Mastodon, un gruppo fondamentale a cui troppo spesso non viene dato il giusto credito. Questa seconda prova, a ben dieci anni dal precedente “Monument” del 2015 riporta gli Ironrat dove meritano di stare, ovvero negli stereo di chi ama un suono potente e con molto groove. I membri del gruppo sono tutti musicisti con militanze di rango nell’underground britannico, il cantante e chitarrista Martin Wiseman è membro dei Psychlona uno dei gruppi migliori del globo per quanto riguarda la hard psych, e suona anche nei Wolves in Winter che hanno pubblicato sempre su Argonauta Records il loro ottimo debutto intitolato “The calling quiet”; il bassista Stuart Hillmann ha militato nei Supercollider e nei Silverburn, il chitarrista Wayne Hustler è nei Wolves in Winter e ha suonato nei Monolith Cult, e il batterista è stato nei Khang fra gli altri e suona tuttora nei Lazarus Blackstar.

L’esperienza e la bravura di questi musicisti ha marcato una netta differenza rispetto a molti altri gruppi che hanno un suono simile, e rende “Beneath it all” un disco notevole e davvero molto interessante.

Möuth

Gli svedesi Möuth sono nati nel 2023 e questo “Global Warming” su Bonebag Records è il loro debutto discografico, ed è un gran bel disco. Il suono è un felice misto di proto doom, heavy metal, chitarre anni settanta, voce psichedelica e un tono generale di rilassata frenesia e voglia di scoprire.

I Möuth sono uno di quei pochi gruppi che con una canzone ti fa capire subito cosa vuole esprimere e lo fa al suo meglio, trascinando l’ascoltatore in un mondo che vive sia di suoni vecchi, forse vintage, rielaborati in maniera moderna per un pubblico sicuramente diverso rispetto a quello degli anni settanta, perché le cose sono cambiate, ma lo spirito rimane intatto e fecondo. I Möuth possiedono diversi registri musicali e li sanno usare tutti molto bene e con grande capacità, modulando un suono originale e soprattutto davvero piacevole, che potrebbe essere gradito anche a chi non si è mai avventurato per i lidi della psichedelia mista all’hard rock, magari spaventato da certa mancanza di armonia, che invece qui abbonda.

Ed è proprio l’armonia la grande protagonista di questo disco, ovvero la capacità dei Möuth di creare sempre un senso di diffuso benessere musicale, un qualcosa che fa sentire molto bene l’ascoltatore, a suo agio in un ambiente caldo e dolce, che vive di distorsioni ma fatte in una certa maniera e che riescono ad essere sempre molto piacevoli. Un disco dalla forte struttura e dal grande bouquet musicale, un esordio molto molto ben fatto.

LUTAN FYAH

Lutan Fyah è una delle figure principali e cardine della rinascita reggae conscious degli ultimi venti anni, oltre ad essere un artista molto prolifico e presente. Il suo diciassettesimo album si chiama “Strength & Resilience” ed è il suo secondo lavoro che esce per la I Grade Records di Saint Croix nelle Isole Vergini americane, la nuova base operativa di Lutan. L’album è stato prodotto da Tippy I e co prodotto da Moon e Jah David dai Zion I Kings, e grazie a queste collaborazioni ha un suono innovativo e allo stesso tempo memore delle radici della musica in levare.

La voce di Lutan si stende su di un tappeto sonoro di primo ordine, e come al solito ha una potenza ed un calore che solo sentendola si può comprendere appieno. Ad ogni disco Lutan progredisce e riesce a fare qualcosa di nuovo in un contesto che è fortemente legato alla tradizione. La voce di Lutan diventa qui uno strumento a tutti gli effetti, uno strumento che suona in concerto con gli altri in composizioni con un forte afflato reggae conscious, un’attitudine soul e tanto tanto ritmo in levare.

Ascoltare la voce di Lutan è un grande piacere per chi ama il reggae roots dei nostri giorni, e anche un ottimo punto di entrata per chi vuole scoprire questo suono al di fuori del contesto dancehall moderno. Dall’inizio della collaborazione con la I Grade Records Lutan ha fatto evolvere ulteriormente il suo suono raggiungendo melodie davvero notevoli e una pienezza musicale a tutto tondo. Un ottimo disco di reggae conscious per una voce che non smette di guidare un intero movimento.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Machine Gun Kelly – Hit the road

L’hard rock dei Machine Gun Kelly affonda le sue radici nella tradizione rielaborandola con il proprio gusto e facendolo in maniera molto personale e molto piacevole per l’ascoltatore.

intervista Ipostatomici

Ipostatomici: Per fortuna il panorama musicale di Savona e provincia continua a sfornare nuovi gruppi musicali molto interessanti e che fanno musica con passione e voglia di comunicare le proprie emozioni per connettersi con gli ascoltatori.

Intervista Katana Koala Kiwi

Katana Koala Kiwi: scopri il loro EP di debutto “Per farmi coraggio mi sono buttato dal piano terra”, una fusione di suoni freschi e dirompenti!

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP