Si parte in quarta con l’attorcigliarsi di Freedom (sassofono schizofrenico, ritmiche energiche e basso non meno eccentrico) e si prosegue con il malinconico evolvere, denso di emotività scomposta in mille parti di What Love Can Lead To. Con To Remember What Never Existed, il sassofono prova a creare atmosfere meno tempestose, ma basso e batteria remano contro, pulsando e ribollendo in sottofondo, mentre il più solitario suonare della centrale One avvolge con tutta la sua personalità, lasciando spazio all’intreccio crescente di Universal Truth (estremamente disorientante la parte finale). A chiudere, invece, è lo spazio immenso disegnato dagli oltre diciassette minuti della conclusiva Stigma, di cui non si può dir altro se non che l’unica cosa da fare è perdercisi dentro infinite volte.
I tre musicisti sfornano un disco caldo ed intenso. I sei pezzi proposti, assolutamente folli e imprevedibili, non stancano mai, mostrando ad ogni nuovo ascolto una nuova sfumatura. One è un disco per veri appassionati, è innegabile, ma ha un fascino che non si può non sottolineare.
Tracklist:
01. Freedom
02. What Love Can Lead To
03. To Remember What Never Existed
04. One
05. Universal Truth
06. Stigma
Line-up:
Ivo Perelman
Joe Morris
Balazs Pandi