Un disco che solca territori inesplorati, puro spirito francese di avanguardia, alla scoperta di un esagono occulto e musicalmente ricchissimo, ospiti eccezionali e un differente senso di intendere la musica, scritta come un film che si guarda con la mente, perché gli occhi sono chiusi, viaggi mentali estesissimi e quasi perfezione.
Quinto disco per il trio francese composto da Jac Berrocal, David Fenech e Vincent Epplay, intitolato “Broken Allures” e primo per loro per la meravigliosa etichetta inglese Cold Spring. I tre francesi hanno delle carriere che per descriverle ci vorrebbe la grandezza del nostro sito, per cui le descrizioni che seguono sono molto parziali. Jac Berrocal è il trait d’union fra la tradizione della canzone francese e l’avanguardia della stessa, trombettista, poli strumentista e compositore è in giro da eoni musicali ed è sempre riuscito ad andare oltre, come in questo disco.
David Fenech è più giovane di Berrocal, è un chitarrista, cantante e produttore che ha al suo attivo tantissime produzioni sempre in direzione fast forward, e con il suo approccio speciale ha collaborato con Felix Kubin, Jad Fair, Tom Cora, Gary Lucas, Nurse With Wound, Pierre Bastien e Ghédalia Tazartès fra gli altri. Vincent Epplay è un musicista e artista visivo nonché produttore eclettico e molto poco ortodosso, ha collaborato fra le altre cose con Sebastien Rouxper la colonan sonora del film “Nanook” di Robert Flaherty e di recente ha realizzato per il Centre Pompidou di Parigi su alcune musiche di film diretti da Jean Painlevé. Broken allures” è un oggetto non identificato, un qualcosa che non rientra in nessun canone normale e nemmeno lo vuole, energia musicale e ritmica nella sua forma più pura, pulsante, fisico e sanguinolento, neuronale e limbico, preponderante e sottile, irritante e mellifluo, caos e ordine che si penetrano a vicenda in un fluido industriale e non umano, cyberpunk e tradizionale.
Minimalismo sonoro ricchissimo, un tappeto coloratissimo di suoni, un disco che racchiude al suo interno un negozio di dischi, un viaggio musicale lunghissimo eppure breve, rotto e ricomposto senza soluzione di continuità, suoni espressi direttamente dalle sinapsi degli autori, avanguardisti impavidi che appartengono a quella genia di esploratori sonori che vanno avanti senza aspettare e senza aspettarsi nulla. Tutto ciò è reso possibile grazie alla competenza, alla tecnica e alla saggezza musicale messa in campo da tre personalità per fortuna molto differenti e che si compenetrano benissimo. Dentro al tutto c’è l’elettronica, il suono post mondiale, l’industria ma soprattutto uno sguardo moderno e al contempo talmente antico da cogliere l’essenza vera e definitiva del logos sonoro.
Berrocal è il totem, Fenech e Epplay sono le nuove sonorità e poi ci sono due ospiti di eccezione, che confermano l’appartenenza di questo lavoro a quella avanguardia che ha cominciato a macinare mondi sonori cinquanta anni fa e non si è più fermata : Cosey Fanni Tutti e Jah Wobble. Cosey Fanni Tutti già con Throbbing Gristle, Chris & Cosey e COUM Transmissions fra gli altri, vero e proprio Alesited Crowley dell’oltre Stige della musica moderna, collabora alla sua incredibile maniera in tre pezzi, tutti particolari a loro modo, con quel gusto particolare che porta sempre con sè.
La frequenza musica particolare di Jah Wobble, quel qualcosa che solo lui far vibrare in quella maniera compare in una traccia, “Broken allures”, ed è sempre magia.
Un disco che solca territori inesplorati, puro spirito francese di avanguardia, alla scoperta di un esagono occulto e musicalmente ricchissimo, ospiti eccezionali e un differente senso di intendere la musica, scritta come un film che si guarda con la mente, perché gli occhi sono chiusi, viaggi mentali estesissimi e quasi perfezione.
Jac Berrocal David Fenech Vincent Epplay – Broken Allures
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