Dall’ottima etichetta greca Inner Ear Records arriva questo disco, o per meglio dire, un’esplosione di colori, vita e onde che passano sopra le nostre teste. Il musicista greco brasiliano Jeff Maarawi esce con il suo secondo disco, Terra Papagalli, un caleidoscopio di forme e geometrie di sentimenti, sogni e speranze.
Questo disco guarda dritta in faccia la vita, a partire dal bellissimo singolo Senna, dedicato da Jef ad una sua parente affetta da demenza, e qui possiamo cogliere in tutta la sua forza e bellezza il lato più sensibile di Jef, e lo fa con un folk rock adattissimo allo scopo.
In altre canzoni Jef usa altri generi, come il pop e financo qualcosa di tropicalista, che è poi il gusto che pervade tutto il disco, dato che Jef è figlio dell’immenso Brasile, ma possiede un forte gusto europeo per il fare musica in maniera diversa rispetto ai brasiliani.
Terra Papagalli è un’epifania, un’apparizione nell’arsura moderna della pochezza musicale attuale, qui c’è una miniera di emozioni e di musica viva, vibrazioni che non si riescono a tenere a bada, sentimenti e forze. Inoltre una delle colonne portanti del disco è la bellissima voce di Jef, che riesce ad essere brasiliana ed europea, ma soprattutto molto in stile indie americano, con eleganza affatto comune ed una cifra stilistica propria ed originale.
Quando si arriva alla settima traccia Tropicaliptico ci si aspetterebbe un qualcosa di tropicale, ed invece arriva una canzone da crooner indie, bellissima e ben costruita.
Un disco molto profondo, sentito ed espulso dal proprio cuore e dal proprio cervello in maniera quasi perfetta, aprendo nuove frontiere e soprattutto aprendo i nostri cuori e le nostre orecchie.