Ciao Joey,
Mi chiamo Luca,anche se mi piace farmi chiamare il Santo,sono italiano e vivo il punk-rock come una piccola religione pagana da almeno 25 anni.
Scusa se ti disturbo scrivendoti questa lettera e scusa anche se,pur non avendoti mai conosciuto di persona,mi permetto di darti del tu,ma,la tua persona e la band nella quale hai militato hanno significato così tanto per me che è come se avessi avuto la fortuna di averlo fatto realmente.
Ma torniamo a noi,ti dicevo che mi permetto di disturbarti per comunicarti che tuo fratello,con l’aiuto di alcuni tuoi amici particolarmente altolocati, ha pubblicato ,alcuni mesi orsono,un album dando la forma canzone ad alcuni pezzi che tu avevi scritto.
Si,lo so che tu non sei più tra noi,cazzo se lo so,ma forse,ovunque tu sia,hai avuto occasione di ascoltarlo questo “…ya know?” e di farti un’idea di cosa ne sia venuto fuori.
Non è che sia proprio un capolavoro non trovi?
Se si eccettuano “Going nowhere fast” che è singolo carino e spendibile in radio, “I couldn’t sleep” che tanto sa di secondi Ramones e che riesce a rinverdire antichi fasti e “What did i do to deserve you?” che di tutte quante è la più bella con quel suo incedere così “End of the century” non resta poi molto.
Non vuole essere una critica Joey,per carità,ma di certe operazioni forse non è che se ne senta sempre il bisogno.
Ora però voglio dirti come ho reagito io dopo aver acquistato questo album:l’ho scartato,con mani tremanti,l’ho messo nel lettore ho schiacciato il tasto play e mi sono commosso.
Come dici? Sono stupido?
Forse hai ragione ma che ci vuoi fare io con la tua voce ci sono cresciuto e aver l’occasione di riascoltarla mi ha dato un’emozione che è davvero complicato spiegare.
Se vogliamo credere alle favole,e vogliamo pure credere che ci sia un paradiso del rock’n’roll,paradiso che a me sarà senz’altro precluso,vorrei transitarvi anche solo un istante toccare il tuo chiodo e dirti grazie.
Come dici? Sto scadendo nel patetico?
Mi sa che hai ragione fratello Joey forse è arrivato il momento di smettere di scrivere e di disturbare chi sta meritatamente riposando.
Per sempre tuo Luca.