Joker il nuovo volto dell’anti-eroe: La genesi di un rivoluzionario
È inutile resistergli : JOKER è una grande critica alla società contemporanea. E a noi va benissimo così, anzi!
Sarebbe scontato dire che tutti noi ci identifichiamo nel Joker di Todd Philips: introverso, solitario, triste e allo stesso tempo educato, gentile e lavoratore. Un’escalation di ingiustizie portano Arthur ( Joaquin Phoenix) a trasformarsi in altro, non un antagonista, ma un anti- eroe moderno.
Stanco di vivere una vita colma di delusioni e sofferenze, Arthur Fleck prova a raddrizzare la sua vita ma inutilmente.. Nella costante ricerca di risposte che abbiano un senso, Arthur cerca una pietà che non esiste, un progetto di vita che non si realizzerà mai .
Una societá individualista non lascia spazio ai sentimenti
“ Che cosa avete tutti ?” grida Arthur in lacrime al presunto padre che, guarda caso, sarebbe Thomas Wayne il padre del futuro Batman. Nessuna umanità, nessun affetto: Arthur non riceve amore da nessuno. Joker Immagina il suo amore, immagina il suo successo professionale ma tutto si rivela una farsa.
Preda degli eventi Arthur scopre un nuovo se stesso: Joker . Non siamo di fronte ad un cambiamento di identità ma ad una cambiamento di prospettiva . Se Arthur non veniva accettato dalla società perché debole e sofferente, Joker diviene un’ icona di libertà e rivoluzione per chi, come lui, è costretto a vivere in situazioni di indigenza.
Terrore dei potenti e eroe per gli emarginati e ahimè anche per i delinquenti comuni. Joker è un rivoluzionario che combatte contro le incomprensioni e le discriminazioni. Nonostante la natura intrinseca del personaggio sia indiscutibilmente negativa, noi spettatori veniamo catapultati in una realtà che ci obbliga a stare dalla parte del protagonista, anche quando commette atti criminali.
Perché tutto questo ?
Perché il vero nemico è rappresentato da una Gotham City sommersa dall’ipocrisia della politica e dalla falsità dello star system.
Seppur estremo e crudele, il personaggio di Joker è una splendida rappresentazione della sofferenza. Nelle sue risate percepiamo il disagio, la malinconia di un uomo lasciato a se stesso. Lo studio antropologico del personaggio permette di entrare nella psicologia di un individuo che ha sofferto in passato e continua a soffrire nel presente. Parteggiare per Joker è ovvio e naturale. Joaquin Phoenix ha dichiarato di essere dimagrito moltissimo e aver patito per questo. Proprio la sofferenza fisica ha permesso all’attore di entrare nella parte mostrare e al pubblico il disagio degli emarginati, di chi soffre.
Fotografia eccezionale e costumi impeccabili. …. Tra poco sarà Halloween: scommettiamo che saranno molti i Joker che affolleranno le nostre vie cittadine?
“Send in the clowns …”
Una risposta
Potrebbe anche essere inteso come un avvertimento verso chi tira troppo il guinzaglio al collo dello schiavo…., questo potrebbe spezzarsi e allora non esisterebbe più il rapporto di sudditanza univoco, avremmo il ribaltamento dello schema (come accade nel film): quando non si ha più nulla da perdere la prospettiva perbenista e legalizzata zompa in aria del tutto.