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Recensione : Julia Ensemble – Altrove

Julia Ensemble - Altrove: Nati nel 2002, formazione a più elementi, l'omonimo EP nasce come messa per iscritto delle improvvisazioni musicali del ...

Nati nel 2002, formazione a più elementi, l’omonimo EP nasce come messa per iscritto delle improvvisazioni musicali del gruppo suonate in caldi pomeriggi sardi; Raffaele Pilia (chitarra) Valerio Baraccani (piano) Antonio Pinna (batteria) Matteo Marongiu (contrabbasso) fanno musica d’improvvisazione: trarne un’album intero da questo tipo di musica è roba da duri, roba da jazzisti marinati, con le contropalle, e loro, modestamente, le hanno.

L’ep si srotola alle orecchie dell’ascoltatore piacevolmente, senza forzature di senso, senza eclettismi musicali strani, solo con tantissimi strumenti e tanti musicisti.

La coerenza musicale dimostrata stupisce fin da subito: oltre all’iniziale G Song, in cui fascinazioni fingerpicking si intrecciano ad un pianoforte saltellante e felice, colpisce Raduni nella quale urla e giochi di bambini compongono la base per lo sviluppo armonico del pezzo: un corno (o un altro fiato?) si mescola a canti di bambini felici (con venature consapevoli del loro essere bambini, del loro essere adolescenziali). Questa matura consapevolezza si riversa in Canzone del pomeriggio, decisamente più jazzeggiante, con toni più sommessi, con una tromba bebop caldissima che si immerge in simmetrie musicali complesse e d’effetto; il finale del pezzo è totalmente improvvisato (chissà i live!). La trombetta di prima colora pregiudizievolmente di un blu scuro cittadino anche la seguente, Praha, in cui si esplorano gli anfratti musicali di una malinconia dal sapor bebop (e Melancholia di Ellington?): un annuncio ferroviario in lontananza, un agile riff in fingerpicking e un cigolio strano chiudono il (più bel) pezzo (dell’album). Si passa alla suite propriamente detta, I nomi degli alberi, suddivisa in cinque movimenti: si entra in un antro fiabesco a-la Gran Vizier Garden Party fatto di alberi, muschi, fiati, triangoli, campanellini (più ci si addentra nel mondo “julia ensemble”, più ci si stupisce); affascinati e distratti dalle magiche creature dei boschi (Movimento III) si perde il sentiero, si mischiano suoni, colori, ritmi esotici in lontananza (Movimento IV)…

Ma ecco la via! Ecco che si giunge al centro del bosco musicale, nel cuore pulsante dell’EP (Movimento V), si scorgono delle simpatiche ritmiche danzerecce ballate dagli indigeni che ci invitano a danzare con loro: si balla per poco, bisogna tornare alla realtà, la favola Julie Ensemble finisce in una piacevole mezz’oretta.

Il pericolo di cadere nello stucchevole con tutti quei campanellini c’è, loro non ci cascano. Anzi, il discorso musicale è estremamente concreto e maturo sebbene, ribadisco, si tratti di un album di “improvvisazioni ragionate”.
Belli e simpatici: aspettiamo con fiducia i nuovi lavori e i live!

Tracklist:
1) G song
2) Raduni
3) Canzone del pomeriggio
4) Praha
5) Nomi di albero (in 5 movimenti)

Lineup:

Valerio Baraccani | piano, accordion

Raffaele Pilia | guitar, electronics

Antonio Pinna | percussions

Matteo Marongiu | double bass

Gianluca Pischedda | cello

Michele Sarti | french corn

Riccardo Pittau | trumphet

Laura Marongiu | clarinet

Roberto Migoni | marimba

http://waww.juliaensemble.com/

Julia Ensemble-Altrove

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