La band formata da membri di gruppi come Sammath, Kjeld e Noordelingen si è formata appena lo scorso anno e via Folter Records, licenzia il primo album dal titolo Stormcult.
L’intenzione dei misteriosi musicisti è quello di ritornare al black primordiale dei primissimi anni novanta e devo dire che ci riescono bene, infatti l’opera ricalca in tutto le gesta dei primi Darkthrone, subito dopo la svolta black.
Stormcult ci trasporta nell’abisso del genere, un ritorno al passato, praticamente il black metal nella sua forma più scarna e nichilista, una cavalcata in compagnia del metallo nero, come ormai troverete solo nelle realtà underground, uniche nel continuare a supportare il genere senza compromessi, sprofondati nei vortici demoniaci di questi paladini del mefistofelico Lucifero.
Trentatre minuti di furia, una tempesta di black metal old school, prodotto come si conviene, un vento di atomica attitudine satanista, straordinariamente interpretata da un vocalist apocalittico, vera disperazione, ultima possessione, una voce da tregenda.
La prova al microfono è il punto di forza di questo lavoro, che musicalmente non si discosta dal classico black, suonato ai tempi dell’inner circle; ritmiche velocissime ed un muro di chitarre, troppo spesso a zanzara ma dalle atmosfere infernali assicurate.
La durata limitata facilita non poco l’ascolto, lasciando che tra i brani, si elevino veri inni malefici come la bellissima e devastante Holenmuur, dove le ritmiche variano di poco il sound e gli urli disumani si fanno disturbanti, torturando l’ascoltatore in un vortice di metallo feroce e misantropo.
Un buon album, ma solo per chi ama il black metal old school e le produzioni più underground e nichiliste dei primi anni novanta (Darkthrone era “Transilvanian Hunger”), alla band va il merito di aver saputo riportare a galla il true black di quel periodo con un’attitudine estrema notevole.
Tracklist:
1.De kult
2.De heerser wederkeert
3.Holenmuur
4.Akolieten van de nacht
5.Afgod
6.Wormvloed