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Recensione : Kaleidoscopic – Onironauta

Dalla musica che compone si può facilmente dedurre da dove deriva il nome del gruppo, Kaleidoscopic, ovvero un unione e rivisitazione continua di metal, noise e hardcore.

Dopo un tour per tutta Italia la band di Arezzo sforna il suo secondo cd sotto la guida di Nicola Manzan (Bologna Violenta) .

Dalla musica che compone si può facilmente dedurre da dove deriva il nome del gruppo, Kaleidoscopic, ovvero un unione e rivisitazione continua di metal, noise e hardcore. Le tracce sono dicotomiche: una parte melodica (spesso iniziale) si evolve gradualmente in un’esplosione, una rabbia per ciò che la gente pensa e attua. La visione decadente sulle persone è in un primo momento nascosta per poi essere rivelata nella maniera più appariscente possibile, un ossimoro tra celato e visibile. Questi ragazzi spronano le persone che li ascoltano a valutare la propria etica e il proprio modo di agire “sbattendogli in faccia” la situazione per com’è, senza troppe sottigliezze: si basano per i loro testi sull’alternanza di “eros e thanatos” (dal greco “amore e morte”), le più forti pulsioni della vita umana, sfruttate in maniera ponderata dove le tematiche più semplici attribuite alla passione vengono distrutte dalla volatilità della vita, un vortice nel quale tutti noi ci ritroviamo a roteare.

TrackList:
01. La cassa
02. Come un soldato
03. Pillole di saggezza
04. Kaleidoscopic
05. Sottopelle
06. Strategia del terrore
07. La verità è la fuori
08. Il tempo non esiste
09. Sensitivo

Line-Up:
Marco Ciardo
Fabio Meucci
Francesco Magrini
Francesco Mazzi

KALEIDOSCOPIC – Facebook

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