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Recensione : Katana – The Greatest Victory

The Greatest Victory non è altro che un ottimo album di heavy metal old school, ma con i piedi ben piantati nel nuovo millennio.

La Katana, micidiale e leggendaria spada di origine giapponese, in mano ad un samurai diventa una devastante arma di offesa, ma non solo, nel paese del sol levante la sua aurea mistica ne fa l’oggetto sacro, usato in un rito millenario per togliersi la vita con onore.

La sua forza ed il suo fascino hanno contagiato questa letale band svedese, al terzo lavoro sulla lunga distanza, cinque musicisti con la passione per il mondo giapponese, tanto da usare il nome della storica spada come monicker per il gruppo.
Nata più di dieci anni fa, la band dopo una manciata di lavori minori, nel 2011 licenzia il primo full length, Heads Will Roll seguito da Storms of War l’anno dopo.
Dopo tre anni dunque arriva questo terzo album che, se non consacra definitivamente la band di Göteborg, lascia intravedere grossi passi avanti, specialmente nel songwriting che raggiunge un buon livello.
The Greatest Victory non è altro che un ottimo album di heavy metal old school, ma con i piedi ben piantati nel nuovo millennio, ottima produzione, riferimenti che vanno dall’heavy classico al power, un cantante perfetto per tono e aggressività, asce che tagliano come le lame di spade dalla lunga impugnatura e una manciata di songs che spaccano, dai refrain a tratti irresistibili e chorus da cantare a squarciagola ai piedi del monte Fuji.
Shaman Queen, opener dell’album, è il perfetto esempio della musica che troverete sull’album, heavy e power che si rincorrono tra ritmiche forsennate, chorus ariosi e solos che sono rasoiate in pieno volto, i Katana non spostano di una virgola la loro decennale proposta, ma i brani raccolti in The Greatest Victory, questa volta formano un sound compatto, non dando tregua fino alla conclusiva In The Shadow, ballatona che ci accompagna ai titoli di coda.
Nel mezzo, tanto ottimo heavy metal, travolgente ed esaltante tra una Yakuza che infiamma il samurai che è in noi, pregna di ritmiche e cori metallici da standing ovation o una Shogun, magniloquente nel coro e ottantiana fino al midollo.
Marziale Nuclear War, mentre Kingdom Never Come e Within an Inch of Your Life, cuore dell’album, sono i due brani top del lavoro, melodie assassine, refrain irresistibili e chitarre che aprono squarci nella carne, affondano le punte nell’addome, insomma, uccidono.
Sempre su ottimi livelli i restanti brani che compongono questo The Greatest Victory, le ispirazioni sono evidenti, assolutamente inutile elencarle, sappiate che tra i solchi dell’album si aggirano più di una vostra band preferita, per i defenders un must.

TRACKLIST
1. Shaman Queen
2. Yakuza
3. Shogun
4. Nuclear War
5. Kingdom Never Come
6. Within an Inch of Your Life
7. Mark of the Beast
8. The Void
9. In the Shadows

LINE-UP
Patrik Essén – Guitars
Tobias Karlsson – Guitars
Johan Bernspång – Vocals
Susanna Salminen – Bass
Anders Persson – Drums

KATANA – Facebook

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