L’iconica attivista femminista Kathleen Hanna darà alle stampe una autobiografia, prevista per il maggio 2024 e intitolata “Rebel Girl: My Life as a Feminist Punk“, che sarà edita da HarperCollins (qui il link per il pre-order).
Il memoir tratterà le vicissitudini e il percorso, musicale e di vita, della Hanna (tra l’altro raccontati anche nel documentario “The Punk Singer” nel 2013) nota frontwoman della riot grrrl band Bikini Kill (ma anche nei Tigre e altri progetti) dal cui conclamato anthem prende spunto il titolo del libro. Dagli inizi segnati da un’infanzia problematica e dai primi anni formativi al college di Olympia, nello stato di Washington (e vera e propria “culla” dell’indie rock americano e del movimento politico e culturale delle riot grrrl, di matrice punk e femminista) ai primi concerti e tour, le lotte per riscattare se stessa, il suo gruppo e il ruolo delle ragazze e delle donne nel mondo della musica (soprattutto nel mondo del rock ‘n’ roll, da sempre a forte trazione maschile e connotato, spesso, da una mentalità sessista e maschilista) il coraggio, la costanza e la determinazione che hanno fatto di Kathleen una riconosciuta e universale icona del femminismo in musica. E ancora, il rapporto con le sue compagne di band (Tobi Vail, Kathi Wilcox e Johanna Fateman) le amicizie strette con Kurt Cobain e Ian MacKaye, l’incontro con Joan Jett e l’amore con Adam Horovitz dei Beastie Boys, la battaglia contro la malattia di Lyme e la sua visione – non esente da critiche – sul Riot Grrrl movement, fino agli anni più recenti e su come oggi continua a creare musica e arte.
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